Giornata mondiale Aids. Lombardia, Gallera: “A Milano l'unico centro nazionale per riproduzione assistita malati Hiv”
Si trova al Sacco. Dal 2002, data di attivazione, il Centro segue circa 100 nuove coppie all’anno in cui uno dei due partner ha l’Hiv e 1.000 sono in totale i bambini nati sani. In Lombardia, nel 2016, segnalate 793 nuove infezione da Hiv, 193 quelle di Aids. In totale sono 28.913 i pazienti affetti da Hiv curati nella Regione con i farmaci anti retro virali per una spesa a carico del servizio sanitario di circa 200 milioni di euro.
01 DIC - “In questa Giornata mondiale di lotta all’Aids abbiamo deciso di dare spazio alla vita. Ecco perché oggi accanto alle iniziative rivolte alla sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione siamo qua per presentare l’attività del Centro di riproduzione assistita dell’ospedale Sacco, unica realtà pubblica in Italia, riferimento a livello mondiale per casistica, che consente alle coppie affette da Hiv di poter avere un figlio sano”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia
Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa di presentazione, questa mattina, all’ospedale Sacco di Milano del centro pubblico italiano di riproduzione assistita che assiste anche pazienti affetti da Hiv. Alla conferenza erano presenti anche il direttore generale dell’ Asst Fatebenefratelli-Sacco
Alessandro Visconti, la responsabile del Centro riproduzione assistita
Valeria Savasi, il direttore del dipartimento Malattie infettive del Sacco
Giuliano Rizzardini la responsabile dell’Infettivologia pediatrica
Vania Giacomet.
“Dal 2002 , data di attivazione del Centro - ha spiegato l’assessore -, sono seguite ogni anno 100 le nuove coppie in cui uno dei due partner ha l’Hiv e 1.000 sono in totale i bambini che grazie all’encomiabile lavoro svolto dall’equipe della dottoressa Savasi sono nati sani”.
“Nel 2016 - ha evidenziato - in Lombardia sono stati 793 i casi segnalati di nuove infezione da Hiv , 193 quelli di Aids, ossia di casi di malattia conclamata. In totale sono 28.913 i pazienti affetti da Hiv curati nella nostra regione con i farmaci anti retro virali per una spesa a carico del servizio sanitario di circa 200 milioni di euro, una cifra pari al bilancio di un’intera Asst come quella di Lodi”.
“Nel 2015 - ha aggiunto - erano stati segnalati 815 casi di Hiv e 205 casi di Aids. Una leggera diminuzione, quest’anno, rispetto allo scorso anno, che non ha spinto Regione Lombardia ad abbassare la guardia soprattutto considerato che la maggioranza delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti. Per questo motivo anche nel Piano regionale di prevenzione 2015-2018 abbiamo previsto una serie di azioni con particolare attenzione alle scuole e all’area delle dipendenze. Ribadire l’importanza dell’utilizzo del profilattico durante i rapporti sessuali è fondamentale, così come lo è quello di sottoporsi al test Hiv, in caso di rapporti senza protezione. Purtroppo, infatti, ancora oggi, sono numerosi i casi di persone che convivono con il virus senza saperlo e che rischiano di scoprirlo quando è ormai troppo tardi”.
01 dicembre 2017
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