Lo Smi contro il Piano cronicità, presentato ricorso al Quirinale
Per il sindacato la Regione, con la delibera, stabilisce “un parametro di base di assistenza minimo” per poi “scaricare sui cittadini una parte significativa del peso dell'assistenza”. Per lo Smi “così si privatizza, di fatto, l'attuale modello di medicina generale, pubblica e universale”. Presentato ricorso amministrativo alla Presidenza della Repubblica.
09 MAG - Dopo l'ulteriore passo avanti dell'iter della delibera della Giunta regionale della Lombardia sul nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici e fragili, lo Smi annuncia ricorso amministrativo alla presidenza della repubblica.
Nel corso dei lavori della segreteria nazionale del Sindacato dei Medici Italiani, riunita oggi a Roma, Pina Onotri, segretario generale, ha spiegato le ragioni di questa decisione: “È inaccettabile dal punto di vista politico, e discutibile sotto quello della legittimità, la decisione della Regione Lombardia di andare avanti con la contestata delibera che individua strutture socio sanitarie pubbliche o private, che diventeranno gestori del trattamento e strumento unico dell'assistenza al paziente cronico o portatore di una qualunque fragilità. Per il paziente si stabilisce un parametro di base di assistenza, minimo, per il resto dovrà integrare personalmente a proprie spese”.
“Una decisione scandalosa - conclude Onotri - che mina alle basi l'art.32 della carta costituzionale, che elude il rispetto dei Lea, il tutto a danno dei cittadini sui quali si scarica una parte significativa del peso dell'assistenza per la cronicità e la gestione della fragilità, così si privatizza, di fatto, l'attuale modello di medicina generale, pubblica e universale. Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di avviare un ricorso amministrativo contro questa delibera e rivolgerci alla presidenza della Repubblica”.
09 maggio 2017
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