Governo della domanda e gestione della cronicità. Tutte le criticità del progetto regionale
Il Piano assistenziale individuale dovrebbe essere affidato al medico di famiglia, ad eccezione di alcuni particolari casi ad elevata complessità clinica. Si dovrà chiarire da chi sarà ricoperta la figura del "gestore". Da rilevare possibili incompatibilità per il medico di famiglia tra le attività previste da questo percorso e quelle previste dalla convenzione vigente. Se ne è discusso lo scorso 11 marzo all'interno dei corso promossi da Sifmed e Fimmg Lombardia.
14 MAR - In attesa della pubblicazione della prossima delibera sul “governo dell’offerta”, lo scorso sabato 11 marzo all'interno dei corsi promossi da Sifmed e Fimmg Lombardia abbiamo ritenuto indispensabile offrire ai colleghi un’intera giornata di formazione per analizzare con cura i contenuti di questa proposta che ha sollevato un grande interesse negli attori di tutto il Ssn. Non possiamo naturalmente esimerci da una serie di osservazioni su un atto - a nostro avviso - scritto con troppa fretta e con all'interno numerose criticità che, se non rimosse, potranno portare il progetto regionale a un sicuro fallimento.
Di seguito le più importanti criticità da noi rilevate:
Il PAI (piano assistenziale individuale)
Il PAI, atto medico, peraltro previsto dal Piano nazionale della cronicità, deve essere affidato al medico di famiglia che in questo caso è lo specialista della persona, unica figura in grado di fare sintesi tra le diverse proposte diagnostiche e terapeutiche degli specialisti che si occupano dei singoli organi e apparati dei pazienti cronici, anche a media complessità. Solo in casi particolari e di complessità clinica elevata il PAI può essere affidato allo specialista di riferimento (non certo a un generico "Gestore").
La figura del "Gestore"
La figura del "Gestore": non si capisce se si tratti anche di un erogatore o se possa essere considerata un’entità giuridica di nuova costituzione che veda al proprio interno anche un erogatore pubblico o privato accreditato. Siamo in attesa della definizione dei requisiti del “Gestore”, solo successivamente saremo in grado di esprimere una valutazione più approfondita.
Medico di famiglia identificato come possibile "Gestore":
Visti i numerosi compiti organizzativi affidati al “Gestore”, non possiamo pensare che il singolo medico di famiglia abbia la dotazione strumentale (software, personale e centro servizi) indispensabile per svolgere questo ruolo.
Possibili profili di incompatibilità per il medico di famiglia
E’ un rilievo da tenere in grande considerazione: possibili profili di incompatibilità per il medico di famiglia tra le attività previste da questo percorso di gestione della cronicità e quelle previste dalla convenzione vigente, potrebbero portare anche alla perdita della convenzione.
Fiorenzo Corti
14 marzo 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Lombardia
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy