Dopo Brexit. Bernardo (AP): “Dobbiamo portare in Italia un’agenzia europea. O farmaci o banche”
Il riferimento del presidente della Commissione Finanze della Camera è all'Eba (European Banking Authority) e all' Ema (European Medicines Agency) ambedue con sede a Londra. Annunciato un team di 100 esperti per lavorare alla sfida. “Le enormi potenzialità, non solo infrastrutturali, e la rete imprese-università-istituzioni possono risultare davvero decisive per raggiungere l’obiettivo puntando su una Zona Economica Speciale”.
27 SET - “Costituire un comitato ad hoc di professionisti che lavorino per portare a Milano una tra le principali agenzie europee, come Ema o Eba. Le enormi potenzialità, non solo infrastrutturali, e la rete imprese-università-istituzioni possono risultare davvero decisive per raggiungere l’obiettivo puntando su una Zona Economica Speciale”.
E’ la proposta dell’on.
Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera, il quale aggiunge: “Nei prossimi giorni, riunirò un team di 100 esperti tra cui spiccano
Raffaele Besso, presidente Comunità Ebraica di Milano e consigliere Ucei;
Giuseppe Calafiori, notaio e presidente Confprofessioni Lombardia;
Maurizio Del Conte, docente Bocconi;
Enrico Falck, presidente omonimo gruppo industriale;
Gabriele Fava, giuslavorista;
Maria Cristina Ferradini, consigliere delegato Fondazione Vodafone Italia;
Eugenio Gatti, dg Fondazione Politecnico Milano;
Giuseppe Melis, docente Luiss;
Melissa Peretti, country manager American Express;
Claudia Segre, presidente Global Thinking Foundation;
Domenico Siclari, docente La Sapienza;
Valerio Vallefuoco, docente Lum Bari”.
“La terza visita a Milano nel giro di poche settimane da parte del premier Renzi è il segno della grande attenzione del Governo nei confronti della capitale economica del Paese, che ha dimostrato più volte di sapersi mettersi in discussione, raccogliere e vincere sfide importanti e trasformare in sì i no, talvolta ideologici, di altri territori. Parallelamente, intendo coinvolgere anche i parlamentari della Lombardia, di tutti gli schieramenti, per fare fronte comune su tutti i tavoli istituzionali, nell’interesse del Paese”, conclude la nota
27 settembre 2016
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