Lombardia. Pazienti diabetici contro la Regione per la gara di appalto per il glucometro
La Fand ribadisce il suo no all e modalità scelte della Regione per la gara d'appalto di fornitura dei presidi per il diabete. "I pazienti saranno obbligati a sostituire lo strumento senza una motivazione clinica” e la Regione "rischia di spendere di più" perché "oggi i glucometri sono per lo più forniti gratuitamente dai produttori ai centri di diabetologia".
23 NOV - “Esprimiamo contrarietà e sosteniamo la preoccupazione già espressa in occasione della Giornata mondiale del diabete dal collega e amico
Sergio Raffaele, presidente onorario dell’associazione
Amici del diabetico di Milano e coordinatore per la Lombardia della Giornata Mondiale del Diabete 2015, circa la scelta della Regione di affidare a una gara d'appalto la fornitura dei presidi per le persone col diabete”. Così la a Fand-Associazione italiana diabetici, per bocca del suo
coordinatore regionale, Tamara Grilli, torna a contestare la scelta regionale.
Per la Fand, infatti, il documento di gara è “confuso, presenta numerosi errori formali e sostanziali, nonché inesattezze cliniche, ed è in contrasto con i principi espressi nell’articolo 67 della nuova direttiva europea, che individua nella ‘qualità’ il criterio guida nelle scelte dei lotti soggetti ad appalto, ma soprattutto imporrà alla maggioranza delle persone con diabete lombarde di sostituire obbligatoriamente lo strumento di misurazione della glicemia senza una motivazione clinica, solo perché costretti dal risultato della gara”, aggiunge”.
Tra le questioni criticate, la Fand cita, ad esempio, il capitolato tecnico, dove “la Regione Lombardia restringe le norme UNI EU ISO 2013 in modo arbitrario e non rispondente a dati clinico-terapeutici, anzi in contraddizione. Viene attribuita al produttore la competenza della formazione della persona con diabete all’uso dello strumento; ciò in contrasto con la legge 115/87 che tutela i diritti delle persone con diabete e con il Piano Nazionale per la malattia diabetica, che attribuiscono tale compito al diabetologo e al personale sanitario. Non si tratta, infatti, semplicemente di operare i comandi di uno strumento, ma di saper interpretare, a tutela della propria salute, i dati che lo stesso rileva”.
E poi, prosegue Grilli, “si afferma che gli strumenti saranno sostituiti al 70% nel primo anno. Facciamo due conti: Il 70% delle 370mila persone che in Lombardia effettuano l'autocontrollo glicemico è pari a 259mila: per fare la sostituzione servono almeno 90mila ore di lavoro di un medico o di un infermiere - i soli che possono farla secondo la legge -, vale a dire un anno intero di lavoro di 50 professionisti. Facciamo un altro calcolo. Immaginiamo che gli ambulatori di Diabetologia dedichino a questa sostituzione 12 ore al giorno per 5 giorni a settimana: si sostituirebbero circa mille glucometri al giorno, tutti i giorni! Al di là dei dati dello studio di economia sanitaria ‘Il costo della distribuzione diretta di sistemi di automonitoraggio della glicemia: un modello di analisi economica’- realizzato dal Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università degli Studi di Pavia in collaborazione con la società di ricerca S.A.V.E. Studi Analisi Valutazioni Economiche di Milano e la consulenza di specialisti dell'ASL 3 genovese -, che indica in 2 anni e mezzo il tempo da dedicare alla sostituzione, appare un'ipotesi reale nella comune e normale logica quotidiana? Per noi è irreale, peccato che tutto sia giocato sulla nostra pelle: rischieremo d'avere un nuovo glucometro come un oggetto prendi e fuggi, senza l'indispensabile addestramento”.
“Potremmo continuare ad elencare altre vere e proprie ‘perle’ - prosegue Grilli -, potremmo citare la discordanza tra oggetto del capitolato e lotti per quanto riguarda l'età pediatrica 0-14 anni e le gestanti o il limite fissato a 0-14 per l'età pediatrica in contrasto con la legge 176/91 e la Carta ONU che la fissano a 18 anni o altri ancora puramente tecnici come la temperatura di funzionamento richiesta all’apparecchio da appaltare. Se i nostri politici proprio si preoccupano dell'appropriatezza terapeutica e del risparmio economico, applichino due semplici strumenti: il costo standard di rimborso e la politica degli accordo quadro multifornitore. Invece con questo bando di gara si fa male alla salute delle persone con diabete della Lombardia e si fa male alle casse della Regione, perché si rischia di spendere di più: sino ad oggi i glucometri sono per lo più forniti gratuitamente dalle case produttrici ai centri di diabetologia, che consegnano lo strumento alle persone scegliendolo in base alle caratteristiche individuali del singolo; siamo proprio sicuri che si debbano fare delle gare di appalto per iniziare ad acquistarli?”.
23 novembre 2015
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