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Lombardia. Maroni: “Il sistema dei controlli della Regione funziona. E siamo dotati di strumenti specifici contro la corruzione”

Lo ha detto il governatore nel corso del suo intervento sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in Consiglio Regionale. “La sanità lombarda non paga tangenti. Il nostro è un sistema sano e invito chi continua ad associare la nostra sanità al termine 'tangenti' a una maggiore cautela, perché da ora in avanti, chiunque lo farà sarà chiamato legalmente a rispondere di questa falsità".

20 OTT - "Non ci occupiamo di questioni penali, che sono personali e sono sottoposte al vaglio della Magistratura. E voglio ricordare quanto afferma l'articolo 27 della Costituzione: nessuno è colpevole sino alla condanna definitiva. Fatte queste premesse, la vicenda che ha colpito l'ex assessore Mario Mantovani ci ha spinto a mettere subito in atto delle approfondite verifiche sulle rilevanze risultanti da questi atti, escludendo quello che non riguarda la Regione, ossia la stragrande delle imputazioni mosse a Mantovani per le sue passate attività di senatore, sottosegretario, sindaco". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, aprendo il suo intervento sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in Consiglio Regionale.

Per quanto riguarda l'attività di Mantovani come assessore, il Governatore ha ricordato che "si tratta di due incarichi professionali dati da due aziende ospedaliere e l'imputazione, che coinvolge anche Massimo Garavaglia, di turbativa d'asta per un servizio trasporto dializzati. È tutto contenuto in una relazione, che è a disposizione dell'autorità giudiziaria, dalla quale risulta chiaramente che non c'è alcuna responsabilità della Regione e che i fatti come sono stati descritti nell'ordinanza sono stati verificati e che risultano conformi alle procedure, alle leggi e ai regolamenti".

"La sanità lombarda non paga tangenti. Il nostro è un sistema sano - ha detto - e invito chi continua ad associare la nostra sanità al termine 'tangenti' a una maggiore cautela, perché da ora in avanti, chiunque lo farà sarà chiamato legalmente a rispondere di questa falsità".

"Il sistema dei controlli di Regione Lombardia funziona", ha garantito il governatore ricordando che "la Regione Lombardia si è dotata di strumenti specifici contro la corruzione. Abbiamo adottato il piano triennale di prevenzione della corruzione e sulla trasparenza 2015/2017. C'è un responsabile per la prevenzione della corruzione e a settembre 2014 abbiamo adottato le linee guida dell'ANAC, guidata dal dottor Cantone, per proteggere le segnalazioni e le denunce fatte dai dipendenti. Siamo gli unici, insieme al Comune di Milano, ad averlo fatto. Abbiamo messo in atto tutte le procedure di verifica preventiva e di controllo possibili".

Quanto fatto, "esclude qualsiasi rischio sul fatto che qualcuno, in violazione delle nostre procedure, possa mettere in atto comportamenti penalmente rilevanti?", si è chiesto il Governatore. "No - ha proseguito - non lo esclude, ma si tratta del 'fattore umano'. Noi come Regione non possiamo intervenire se non applicando i controlli più rigidi, come abbiamo sempre fatto".
 

20 ottobre 2015
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