Lombardia. Al via il 'Reddito di autonomia'. Nel pacchetto anche abolizione superticket e bonus bebè
Eliminato il 'superticket' per le prestazioni ambulatoriali alle famiglie con redditi imponibili fino a 18mila euro. E dal 1° gennaio dovrebbe essere introdotto anche il quoziente familiare. Stabilito un contributo economico una tantum di 800 euro per i secondi nati e di 1.000 euro dal terzo figlio. Ne beneficeranno i redditi sino a 30mila euro, ma soltanto per chi è residente in regione da almeno 5 anni.
09 OTT - La Giunta regionale lombarda ha approvato un pacchetto di cinque misure sperimentali che danno il via al 'Reddito di autonomia'. Il provvedimento include anche rilevanti misure di carattere sanitario: l’azzeramento del ticket e il Bonus bebè. A esse si aggiungono il Bonus affitti, l’assegno di autonomia e il Progetto di inserimento lavorativo (Pil).
Prevista l'abolizione, per le famiglie, del cosiddetto
'superticket' per le prestazioni ambulatoriali, che in Lombardia può arrivare fino a 30 euro. La novità riguarda i redditi familiari imponibili fino a 18mila euro ed entra in vigore il 15 ottobre.
I destinatari, su base annua, saranno circa 500.000 famiglie pari a 1.250.000 cittadini. E dal 1° gennaio 2016, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, dovrebbe essere introdotto il 'quoziente familiare' secondo il modello francese. In sostanza l'importo del ticket cambierebbe a seconda di quanti membri compongono il nucleo familiare: lo sconto sarà maggiore tanto più saranno i figli a carico.
Il Bonus bebè comporta un contributo economico una tantum di 800 euro per i secondi nati e di 1.000 euro dal terzo figlio. Ne beneficeranno i redditi sino a 30mila euro, ma soltanto per chi è residente in Lombardia da almeno 5 anni. Riguarderà i piccoli nati a partire dall’8 ottobre.
Il reddito di autonomia avviato da oggi sperimentalmente in Lombardia è "una misura buona compatibilmente con le risorse a disposizione, una risposta concreta a chi ha bisogno". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Maroni durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia.
"Mettiamo 50 milioni di euro da qui a fine anno - ha elencato Maroni - e 200 milioni nel 2016: potrebbero anche essere di più ma dipenderà dalla legge di stabilità. Ho iniziato un confronto utile con il governo sui costi standard e sono ottimista, significherebbero più soldi per la Lombardia". Se nel 2016 ci saranno più risorse, ha anticipato il governatore, le azioni per il sostegno al reddito includeranno anche l'introduzione del quoziente familiare nel calcolo dei contributi sociali. Non è un reddito di cittadinanza - ha precisato - perché in questo caso, a differenza del reddito di cittadinanza, non vengono dati i soldi a pioggia a tutti ma si tratta di azioni mirate, i cui effetti valuteremo".
09 ottobre 2015
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