Lombardia. Pazienti dei Centri psico-sociali cresciuti da 1.180 nel 2007 ai 1.397 del 2012 per 100.000 abitanti
I dati sono stati presentati dall’assessore alla Sanità, Mario Mantovani, che ha però voluto sottolinea come “nonostante il periodo di spending review e i tagli da parte del Governo, l'impegno di Regione Lombardia per la salute mentale non è diminuito ma aumentato: 435 milioni di euro”.
22 GIU - Il 38% della popolazione europea sviluppa un disturbo mentale: 160 milioni di persone che ogni anno richiedono il supporto di professionisti per curare disturbi legati all'ansia, alla depressione, all'insonnia e all'abuso di sostanze. Secondo Antonio Vita, professore ordinario di Psichiatria all'Università degli Studi di Brescia,Tra 20 anni il numero di individui affetti da malattie mentali potrebbe raddoppiare. Addirittura, entro il 2020 i disturbi mentali saranno le patologie più invalidanti, superando anche cardiopatie e malattie tumorali.
Sono questi alcuni dei preoccupanti dati presentati sabato al convegno 'Expo 2015, il futuro della salute mentale', all'Auditorium 'Giovanni Testori' di Palazzo Lombardia, al quale ha partecipato anche il
vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, per il quale “il tema della salute mentale è entrato con preponderanza nel dibattito sui nuovi bisogni della sanità, sui quali occorre orientarsi e fornire risposte adeguate. Lo dimostra il fatto che quando mi reco in un nuovo ospedale, per un'inaugurazione, la richiesta che mi rivolgono con più frequenza è quella di maggiori posti per la psichiatria, e lo conferma il numero sempre crescente degli utenti presi in carico ai Cps (Centri psico-sociali), passato dai 1180 nel 2007 ai 1397 del 2012, per 100.000 abitanti".
"In questo scenario - ha aggiunto l'assessore - è indispensabile potenziare i sistemi di sorveglianza e di monitoraggio della diffusione del fenomeno e promuovere buone pratiche terapeutiche e preventive, basate su evidenze scientifiche e finalizzate alla promozione della salute mentale". Mantovani ha quindi evidenziato come, “nonostante il periodo di spending review e i tagli da parte del Governo, l'impegno di Regione Lombardia per la salute mentale non solo non è diminuito, ma è in costante aumento: 435 milioni di euro (360 milioni per prestazioni di psichiatria e 75 milioni per neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza). Una cifra che rappresenta storicamente il valore più alto per tale tipologia di spesa".
"Nell'ambito della salute mentale, considerati i tagli dello Stato per la gestione della sanità - ha concluso il vice presidente -, appare opportuno ragionare, e lo stiamo facendo nella stesura della riforma del sistema sanitario regionale, in termini di rete per il recupero e la messa a sistema di risorse attualmente non pienamente utilizzate o valorizzate".
Al convegno hs partecipato, tra gli altri,
Aristide Saggino del Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio dell'Università “G. d'Annunzio” di Chieti-Pescara, che ha sottolineato come le malattie mentali siano dannose non solo per il singolo, ma per l'intero Paese di riferimento. Un soggetto affetto da disturbi mentali è infatti portato ad assentarsi sul posto di lavoro il 25% in più rispetto ad un soggetto che riscontra problemi di natura fisica. Inoltre, uno studio britannico ha rilevato che la spesa sociale dovuta alle malattie di natura psichica si attesta attorno ai 10 miliardi; spesa che si assottiglierebbe in maniera considerevole attraverso un investimento 400 milioni dedicato alla prevenzione e alla cura di queste patologie.
Ma in tema di salute mentale, gli esperti si sono detti in particolare preoccupati per il rischio che corrono giovani e giovanissimi “sempre più frequentemente affetti da patologie mentali, spesso legate ai disordini nutrizionali e al consumo di sostanze stupefacenti e alcool; l'abuso di queste sostanze infatti, aumenta il rischio di depressione di almeno 5 volte”.
22 giugno 2015
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