Malpractice. Corte dei Conti Lombardia: “Nessuna selezione da parte dell’azienda. Tutti i casi siano segnalati a noi”
Il procuratore Antonio Caruso ha bocciato la decisione del Policlinico di Milano di limitare le segnalazioni di danno erariale da “medical malpractice” ai soli casi di colpa grave. Critica la Cisl Milano: “Aumenterà la spesa e si demotiveranno i medici, accentuando il fenomeno della medicina difensiva”.
28 MAG - “La decisione del Procuratore della Corte dei Conti della Lombardia del 15 maggio rischia di determinare non solo un sovraccarico di lavoro burocratico per le aziende sanitarie (nel preparare tutta la documentazione necessaria) e per la Corte dei Conti (che si vedrà aumentare considerevolmente i carichi di lavoro), ma un risvolto negativo sul comportamento dei medici con un 'accentuazione del fenomeno della medicina difensiva”. A lanciare l’allarme è
Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Milano Metropoli, che in una nota commenta negativamente l’intervento del
procuratore della Corte dei Conti della Lombardia, Antonio Caruso, contro la
decisione della Fondazione Irccs Ca' Granda-Ospedale Maggiore Policlinico di Milano di limitare le segnalazioni di danno erariale discendenti da “medical malpractice” solo ai casi di “colpa grave” o in caso “sia stata pronunciata sentenza di condanna in sede civile passata in giudicato dichiarativa della sussistenza di responsabilità per colpa grave a carico di uno o più sanitari della Fondazione”.
Lo scorso 15 maggio Caruso ha infatti ordinato che le segnalazioni alla Corte dei Conti siano effettuate in tutti i casi, anche quelli di colpa non grave, in quanto la valutazione della responsabilità erariale spetta alla Corte come le spetta la relativa azione di responsabilità.
Ad onor del vero, tutto parte da una
circolare del 2013 del Procuratore, in cui si prevedeva che “l'ente o l'azienda sanitaria dovranno indicare specificamente gli elementi che contribuiscono a delineare il comportamento come gravemente negligente o imprudente ovvero connotato da grave imperizia, alla luce dello stato dell'arte medica nonché del livello di specializzazione”. Ed è in questo contesto che la Fondazione ha deciso di prevedere che la segnalazione alla Corte sarebbe stata redatta solo in caso di “colpa grave”. Ma pochi giorni Caruso a voluto fugare ogni dubbio interpretativo, bocciando senza mezzi termini il regolamento del Policlinico. Un regolamento che invece piaceva alla Cisl Medici Lombardia. “Già nel 2014 avevamo giudicato favorevolmente la strategia operata dal Policlinico di Milano”, spiega Mazzacane, che a mome della Cisl Medici di Milano e della Lombardia esprime “profonda preoccupazione poiché, mentre sia a livello nazionale che regionale si sta cercando di arginare l’elevato costo (10-13 miliardi di euro)derivante dalla medicina difensiva, il provvedimento della Corte dei Conti rischia di incentivare tale pratica, aggravando la spesa e demotivando ulteriormente l'operato dei medici”.
Il sospetto della Cisl Medici è che “la Corte dei Conti abbia dovuto adottare il provvedimento a causa del non corretto operare di qualche azienda, che ha perseguito ingiustamente qualche medico a discapito di altri che invece avrebbero meritato di essere prosciolti”. Nulla da ridire, quindi, da parte di Mazzacane, sull’eventuale volontà del procuratore di correggere eventuali criticità, ma per il leader della Cisl Milano quella fornita da Caruso non è la soluzione giusta. “In ogni caso – sottolinea Mazzacane in conclusione - rimane irrisolto il problema della responsabilità professionale del medico e il conseguente guazzabuglio legato al sistema assicurativo. Tutto ciò continua a disintegrare la figura della professione medica che sino a prova contraria deve essere annoverata fra quelle significativamente intellettuali”.
28 maggio 2015
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