Lombardia. San Raffaele. Primo accordo di produttività dopo la crisi: ripristinate alcune quote di salario. Ma la Cgil rilancia: “Ora applicazione contratto nazionale”
L'intesa coinvolge 2935 lavoratori e prevede il decurtamento di 1 euro del costo dei pasti e l'erogazione di 374 euro pro capite lordi una tantum, cioè per il solo 2015. Carotti (Cgil): “E' solo il primo step verso il ritorno alla normalità dopo i sacrifici chiesti due anni fa”.
15 MAG - I lavoratori del San Raffaele di Milano ottengono il ripristino di alcune quote di salario decurtate due anni fa, ai tempi dell’accordo che contribuì a salvare l’Ospedale da una pesante crisi. Lo prevede l’accordo siglato dai vertici aziendali con Cgil, Cisl, Uil, Fials e Usi e che coinvolge 2935 lavoratori.
Nello specifico sarà ridotto di 1 euro il costo del pasto per i lavoratori e saranno messi a disposizione 374 euro pro capite lordi una tantum, cioè per il solo 2015.
“Si tratta di un primo passaggio per tornare a una situazione di normalità – spiega
Claudio Carotti, segretario Fp Cgil Milano – Si restituisce una parte di ciò che era stato tolto per affrontare una situazione molto difficile. Tuttavia è da considerarsi positivamente come un primo passo verso il ristabilimento di un salario accettabile”.Il nodo principale resta però ancora insoluto. “L’aspetto essenziale è applicare a tutti i lavoratori il contratto nazionale della sanità pubblica che, allo stato attuale, è completamente disatteso. Portiamo avanti confronti e discussioni con l’azienda da due anni, è arrivato il momento di chiudere a breve”.
15 maggio 2015
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