Psicologia delle cure primarie. In Lombardia iniziato l’iter in Commissione Sanità
Illustrato il nuovo progetto di legge per l’istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie, prima firmataria Patrizia Baffi (FdI), presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale. Il progetto di legge riprende, aggiorna e integra il testo presentato alla fine della scorsa legislatura. È previsto un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro suddiviso sul biennio. IL TESTO
03 NOV - Parte, in commissione Sanità in Consiglio regionale della Lombardia, il Progetto di legge per l’istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie. Il progetto di legge riprende, aggiorna e integra il testo presentato alla fine della scorsa legislatura ed è sottoscritto dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità
(Patrizia Baffi di FdI,
Roberto Anelli della Lega e
Carmela Rozza del PD) e dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia
(Emanuele Monti della Lega,
Diego Invernici di FdI e
Paola Bocci del PD).
“Da Presidente della Commissione Sanità –sottolineato in una nota
Patrizia Baffi, relatrice del progetto di legge di cui è prima firmataria – ho fortemente voluto che venisse ripreso il cammino di questo progetto di legge interrotto con la fine della scorsa legislatura e ho voluto che fosse il più possibile condiviso con tutte le forze politiche: inserire il servizio di psicologia nell’ambito delle cure primarie significa riconoscere concretamente anche in termini normativi la necessità che i disturbi psicologici vengano intercettati e affrontati con tempestività e con un approccio strutturale, grazie ad una collaborazione diretta con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. Con questo PDL, di cui sono promotrice e relatrice, che prevede risorse pari a 12 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2024/2025, inseriamo formalmente lo psicologo nella rete territoriale di cura e assistenza, in un momento storico in cui la pandemia e il contesto socio—economico hanno generato un aumento dei disturbi psicologici troppo spesso sottovalutati o affrontati tardivamente. Dopo la presentazione di oggi in Commissione, il testo verrà discusso in un percorso di Audizioni specifiche con l’obiettivo di procedere al voto in Aula entro la fine del 2023”.
Lo psicologo del servizio di cure primarie è una figura che opererà all’interno della rete territoriale delle strutture di prossimità, tra cui le Case di Comunità, in relazione ai problemi psichici dei pazienti e dei loro familiari e in stretta cooperazione con il medico e le altre figure specialistiche della sanità.
Il servizio di psicologia delle cure primarie potrà svolgere azioni di prevenzione, diagnosi e intervento precoce rispetto alle diverse forme di disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi specialistici di secondo livello, ai servizi sociosanitari e sociali; interventi di consulenza e supporto psicologico per le forme di sofferenza psicologica per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici.
In Italia oggi solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Inviare tempestivamente i pazienti da uno psicologo permetterebbe un intervento efficace che potrebbe evitare di portare alla prescrizione di psicofarmaci. Il documento presentato oggi in Commissione Sanità, composto da otto articoli, è una risposta concreta a questa emergenza sociale attraverso la definizione di un’offerta psicologica integrata nel sistema sociosanitario regionale.
È previsto un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro suddiviso sul biennio.
“In Italia – riporta la nota del Consiglio regionale - la prevalenza dei disturbi mentali è sopra la media europea, con oltre un italiano su cinque che soffre di almeno un disturbo mentale, sebbene solo un individuo su tre che soffre di tali disturbi riceva un trattamento sanitario adeguato. Nell’ultimo anno si è manifestata un’alta prevalenza di ansia e sintomi depressivi dovuti alla pandemia stessa, all’isolamento sociale e allo stress dei genitori, con un maggiore rischio di sviluppare sintomi psichiatrici in famiglie a basso reddito, nei tardo adolescenti e tra le femmine”.
Gli adolescenti sono la fascia demografica che ha risentito maggiormente degli effetti della pandemia. “Un ragazzo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale: depressione, ansia e disturbi comportamentali sono tra le cause principali di sofferenza per questa fascia di popolazione. La maggior parte delle 800.000 persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani e il suicidio è la 4 causa principale di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni. I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti includono ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%) e paura (5%). L’insorgenza di condizioni di salute mentale come la depressione e l’ansia è stata anche associata a una diminuzione del rendimento scolastico, spingendo spesso i giovani ad abbandonare gli studi”.
Nel 2022, conclude la nota citando i dati del Report 2023 sulla Salute Mentale pubblicato dal Ministero della Salute, “sono 776.829 le persone hanno richiesto assistenza ai servizi specialistici di salute mentale. Di questi, i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono a 285.101 unità, quindi circa il 36% delle richieste. Il 94,4% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita. I dati nazionali evidenziano che il 3,2% dei ricoveri in pronto soccorso riguarda problemi di salute mentale. Di questi, il 13,8% viene ospedalizzato, mentre il 73,2% ottiene la dimissione per cure domiciliari. Ciò significa che ben 7 su 10 pazienti, pur non avendo condizioni tali da necessitare un ricovero ospedaliero, necessitano di supporto psicologico. I servizi territoriali hanno erogato 9.326.035 prestazioni, con una media di 12,8 interventi per ciascun utente”.
03 novembre 2023
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