La “Specializzazione e personalizzazione delle cure” è stato il tema della seconda giornata del XII congresso nazionale di FeDerSerD, la Federazione scientifica degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze italiani, in corso a Bergamo. Giornata dedicata anche alle terapie farmacologiche con molte novità per il lavoro dei professionisti e la salute dei pazienti.
Presentati poi due progetti scientifici nazionali rivolti ai Servizi di accoglienza e cura italiani, target e cuore dell’interesse di FeDerSerD. Al centro l’obiettivo di salvaguardare il diritto alla salute tra sicurezza e rischio clinico.
Il primo progetto, “Introduzione dell'uso della buprenorfina iniettiva depot nei Servizi per le Dipendenze per la cura dei disturbi da uso di oppiacei in Italia”, previsto di durata triennale, è legato alla introduzione dell'uso della buprenorfina iniettiva depot nel sistema di cura italiano.
“Uno schiaffo alla diversione e al misuso, un contributo alla personalizzazione delle cure” ha affermato il direttore del Centro studi – CerCo e Past President di FeDerSerD Alfio Lucchini presentando l’iniziativa.
Progetto ambizioso, destinato ai vari ambiti di cura per le dipendenze, che si propone sia di rilevare e valorizzare le esperienze dei Servizi SerD, sia di offrire consulenza e realizzare un piano di formazione nazionale.
“CO.ME.STA.TE. (COmpresse di MEtadone in pazienti STAbilizzati TErapeuticamente)” è l’acronimo del secondo progetto, che con un razionale semplice, chiaro e di sicurezza rileverà l’utilizzo del metadone compresse, formulazione che arricchisce le diponibilità terapeutiche per la cura della dipendenza da oppiacei nei Servizi.
Nella lunga sessione dedicata al trattamento della dipendenza da oppiacei si è parlato anche delle altre recenti opzioni terapeutiche validate, dal film sublinguale di buprenorfina- naloxone, al levometadone sciroppo, alla buprenorfina impianto sottocute.
Si è dato spazio nelle presentazioni anche ai servizi ambulatoriali del privato sociale che si cimentano sempre più con le terapie farmacologiche specifiche.
Edoardo Cozzolino, dell’esecutivo di FeDerSerD, ha espresso “soddisfazione nel poter finalmente disporre per la cura dei nostri pazienti di farmaci innovativi dopo anni di annunci in tanti congressi e webinar”.
Molto partecipata la adesione al sondaggio elettronico da parte del pubblico a domande proposte dai moderatori su alcuni aspetti cruciali dell’utilizzo dei vari farmaci specifici, che ha permesso un approfondimento immediato dei risultati con i relatori della sessione.
L’intensa giornata congressuale ha visto una ricca sessione dedicata alla terapia dell’alcoldipendenza, sempre con focus sull’esperienza delle varie realtà italiane. Attenzione è stata dedicata agli obiettivi e indicatori di outcome dei trattamenti farmacologici. L’alcologia è un settore delle dipendenze patologiche che merita più attenzione considerati i gravosi risvolti sociali e sanitari. Molto alto è lo iato tra le persone che avrebbero bisogno ora di un trattamento per l’alcoldipendenza, oltre 800 mila in Italia, e quanti accedono ai centri di cura, meno del 10%.
La sessione si è caratterizzata per la valorizzazione dei farmaci specifici, una revisione utile e condotta soffermandosi su esperienze di cura nelle varie fasi della patologia alcolica.
Ogni 100 alcolisti in cura meno di 30 sono in terapia con farmaci specifici, in primis il Disulfiram, assai noto come avversivante.
Un focus particolare nella sessione ha interessato il Sodio Oxibato, farmaco che richiede un attento management ma è di buona efficacia ed indicato in determinate fasi della malattia.
Una delle evidenze nella clinica delle dipendenze è la presenza di patologie correlate di tipo internistico o infettivologico. Queste ultime rappresentano una realtà significativa sia per la notevole incidenza sia per i problemi di sanità pubblica che devono essere affrontati.
E’ stato verificato il punto sul “piano nazionale di eradicazione della epatite C”, sugli interventi di screening e terapia, che vedono i SerD in prima fila in questo compito di sanità pubblica. L’assise ha dedicato attenzione anche al tema delle epatiti B e Delta. Significative le relazioni dedicate all’HIV e all’Aids, infezione e patologia che sembrano uscite dai radar dell’interesse mediatico e anche scientifico, ma in realtà continuano a colpire molti nostri giovani e comportano l’impegno preventivo e clinico dei professionisti dei Servizi.
Tutta la giornata di lavoro, nel trattare gli approcci farmacologici, ha visto sullo sfondo la valorizzazione del metodo di lavoro multidisciplinare e multiprofessionale, la attenzione ai fenomeni di poliabuso e la loro influenza sulla modulazione delle terapie possibili.