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Pavia. Fontana, Lucchini e la ministra Bernini inaugurano il nuovo campus di Medicina 

L’inaugurazione ieri, è il più grande della Lombardia. Il presidente: “In Lombardia abbiamo il capitale umano migliore del mondo e dobbiamo fare in modo di conservarlo e di trattenerlo sul territorio. I tanti interventi attivi sul territorio confermano che Pavia sta guardando al futuro e tornerà ai vertici di tante classifiche, anche quelle che guardano alla sostenibilità ambientale”. Il costo oltre 20 milioni di euro.

19 SET - È a Pavia il più grande campus universitario di medicina della Lombardia, in grado di ospitare fino a 4.500 studenti nei padiglioni dove fino a qualche anno fa avevano sede le cliniche mediche e chirurgiche dell’ospedale San Matteo. Spazi che, da lunedì 18 settembre 2023, sono stati trasformati in nuovo polo didattico e scientifico. Con l’obiettivo di integrare l’attività assistenziale e attività didattiche e scientifiche.

Il taglio del nastro è avvenuto ieri alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Con lui gli assessori Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione), il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini (in videocollegamento da Roma); il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi; il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Alessandro Venturi; il rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto e il presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Cristina Tassorelli.

Il campus, situato in una zona strategica della città, nel cuore del Policlinico San Matteo, vicino agli Istituti Mondino, CNAO e Maugeri, in connessione con tutti i Dipartimenti dell’Università, conta 16 aule didattiche (da 36 a 240 posti, per un totale di 2.100 posti), 12 sale studio (260 posti complessivi sui due piani) e 4 aule informatizzate. Al piano terra si trova la biblioteca da 200.000 volumi e un’ala è interamente destinata al Centro di Didattica Simulata per esercitazioni chirurgiche innovative. Si tratta di una struttura tecnologicamente all’avanguardia in Lombardia e in Italia. È costituita da due ambienti attrezzati come vere e proprie sale operatorie, ciascuna con la propria cabina di regia, un locale con postazioni per simulare operazioni. In più: una caffetteria, spazi ristoro autonomo e aree verdi all’aperto.

Nell’ultimo anno accademico gli iscritti ai corsi UNIPV di Medicina e Chirurgia, su tutti i sei anni di studio, sono stati complessivamente 2.326: 1.580 al corso ‘Golgi’ in lingua italiana e 746 al corso ‘Harvey’ interamente in lingua inglese. I posti per le nuove matricole per l’anno accademico 2023/2024 sono cresciuti a quota 388 nel primo caso e 103 nel secondo.

“In Lombardia – ha detto Fontana – abbiamo il capitale umano migliore del mondo e dobbiamo fare in modo di conservarlo e di trattenerlo sul territorio. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di grandi investimenti come questo è come i tanti altri che stiamo portando avanti. Perché il futuro è fatto di competenze, capacità e tecnologia. Su questo la Regione Lombardia sta puntando tanto. Lo fa nella convinzione che è l’unico vero modo per guardare con coraggio al futuro. E, pure, inoltre, rimane fondamentale avere radici ben salde nel terreno”.

Venendo poi all’inaugurazione odierna, il governatore ha parlato di Pavia come punto di riferimento della nostra regione e del nostro Paese. “I tanti interventi attivi sul territorio – ha detto – confermano che Pavia sta guardando al futuro e, quindi, Pavia tornerà ai vertici di tante classifiche, anche quelle che guardano alla sostenibilità ambientale”. Sì, perché quello pavese è un intervento di rigenerazione urbana che “consente di non consumare ulteriore suolo, ma di recuperare ambienti dove grandi clinici hanno fatto la storia della medicina. Ora tocca ai giovani, Pavia era, è e sempre sarà un importante punto di riferimento per la ricerca medica”.

Da ultimo il presidente ha sottolineato come “il Governo regionale abbia cuore le università lombarde, visti i numerosi progetti di riqualificazione di campus sempre più attrattivi come Bovisa Politecnico, Conservatorio a Rogoredo, a esempio”.

“Pavia – ha osservato – si dota del primo campus in Lombardia dove una storica e grande tradizione universitaria e un eccellente ospedale sapranno imprimere un corso ancor più virtuoso alla ricerca lombarda, nazionale e oltre. Insieme nella formazione delle future generazioni di medici e professionisti della sanità nello stesso luogo fisico, per innestare un processo di contaminazione continua e quotidiana tra clinici, studenti in formazione specializzandi e anche matricole al primo anno che saranno, così, immediatamente catapultate dentro l’ospedale e, con sale tecnologicamente all’avanguardia, potranno simulare anche piccoli interventi”.

Dopo aver ottenuto la qualifica di miglior corso in Italia nella classifica Censis – ha commentato Fermi – la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia ha scritto un’altra pagina della sua storia. Questo nuovo campus della salute sarà un fiore all’occhiello non solo della nostra Regione, ma anche di tutta Italia. Già tra qualche settimana verranno ospitati in questa sede più di 2.000 studenti provenienti da tutto il mondo e questo non può che renderci orgogliosi. Ancora una volta si mette in evidenza quanto i nostri Atenei siano attrattivi per gli studenti di tutta la Penisola ma anche per i Paesi stranieri. E toccando con mano questa struttura così moderna e all’avanguardia non sono certo stupito da questo successo. Che è ampiamente meritato”.

“L’inaugurazione del Campus della Salute – ha aggiunto Lucchini – rappresenta una giornata storica che si inserisce in un percorso di assoluta eccellenza per un ateneo che affonda la sua storia in antiche e prestigiose origini e che ora, sa proiettarsi verso il futuro grazie a una visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità. L’Università della nostra città è un orgoglio pavese e nazionale, sempre più polo di attrazione internazionale. Anche quest’anno ha avuto la certificazione come la migliore in Italia dalla classifica Censis distinguendosi costantemente per primati e riconoscimenti”.

“Buon lavoro – ha proseguito – a tutti gli studenti di Medicina che varcheranno la soglia di questo campus. Sono certa che sapranno coniugare al meglio competenze, umanità e capacità di cura al servizio dei cittadini”.

L’Accordo di Programma da cui deriva la realizzazione del Campus della Salute ha origini lontane. Il 20 novembre 2012 è stato sottoscritto lo schema di Accordo di Programma, con un contributo regionale di 1,5 milioni di euro dal presidente Formigoni. Il 30 novembre 2015 è stato approvato l’atto Integrativo con l’ulteriore cofinanziamento regionale di 5.000.000 euro dal presidente Maroni. Il costo del progetto ammontava a oltre 20 milioni di euro. Di questi, 6,5 milioni di euro a carico di Regione Lombardia, 3 da fondi di bilancio e 10,65 da mutuo dell’Università degli Studi di Pavia.

In pochi chilometri si concentrano grandi sedi di sapere e ricerca. Ci sono il Policlinico San Matteo, gli Istituti Mondino e Maugeri, il Centro Nazionale di Adroterapia a Pavia, unico in Italia per trattamenti dei tumori radioresistenti. Un indotto di elevatissima qualità che crea e stimola nuova crescita, salute e benessere.

19 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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