Lombardia, oltre 264 mln per cure a domicilio a 226 mila over 65 entro il 2025
Attualmente gli anziani assistiti a casa sono 92 mila. Nel 2025 le cure domiciliari arriveranno a coprire il 10% della popolazione over65enni, in linea con la media europea. Ma l'implementazione di questo progetto, sottolinea il Dg Welfare, Giovanni Pavesi, “non è un semplice adempimento alle indicazioni dell'Europa; fa parte integrante della nostra filosofia centrata sulla presa in carico e sul paziente”.
08 SET - Nel 2025 gli over 65 lombardi assistiti a domicilio saliranno dai 92mila del 2019 a 226mila (+140%), il 10% del totale, in linea con la media europea. Per centrare questo obiettivo la Regione mette in campo oltre 264 milioni di euro in 3 anni, di cui quasi 200 dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Modi e tempi del progetto sono stati illustrati oggi in Commissione Sanità dal direttore generale Welfare, Giovanni Pavesi, che ha poi risposto alle domande dei consiglieri intervenuti.
“Per raggiungere l'obiettivo di 134mila pazienti in più assistiti a casa - spiega una nota del Pirellone - è stata messa a punto una tabella di marcia che prevede 41.704 nuovi assistiti nel 2022 (già raggiunti), altrettanti nell'anno in corso e nel 2024 e poco meno di 10mila nel 2025. I fondi totali per coprire le prestazioni sono pari a 264,7 milioni: ai 197,6 messi a disposizione dal Pnrr si aggiungono infatti 67,1 milioni già assegnati alle Asst per l'assunzione di infermieri di comunità e per l'acquisto di beni e servizi correlati. Nell'ambito delle risorse europee, 65 milioni saranno destinati dalle Ats agli enti accreditati, inclusi 8 milioni per le cosiddette 'Rsa aperte' tramite contratti di scopo”.
I canali individuati dalla Dg Welfare per gestire queste risorse sono tre: i medici di famiglia, che attraversi i distretti sanitari prescriveranno le prestazioni, gli operatori privati accreditati (circa 270 in tutta la regione) e le Asst attraverso le Case di comunità e gli infermieri di famiglia. Anche le Rsa avranno un ruolo crescente in questo processo di territorializzazione delle cure, che punta da una parte ad aumentare la qualità della vita degli assistiti e dall'altra a diminuire la pressione sulle strutture sanitarie, liberando risorse e spazi per le emergenze e urgenze.
"Quello di Regione Lombardia e dell'assessorato al Welfare – ha dichiarato
Patrizia Baffi, presidente della Commissione Sanità - è un impegno concreto per avvicinare le cure alle case delle persone anziane con fragilità croniche e supportare l'enorme lavoro degli operatori delle Rsa del territorio. La Commissione Sanità, come sempre, è e sarà punto di riferimento e contesto di ascolto e approfondimento in un percorso di attenzione alle strutture e agli enti che si fanno carico delle cure domiciliari, con l'assistenza domiciliare integrata e la misura Rsa aperta quali pilastri per l'attenzione agli over 65. Questo intervento è una risposta concreta ai bisogni e alle legittime richieste delle Rsa del territorio, che garantiscono attraverso operatori preparati e qualificati, in un'ottica multidisciplinare, un'assistenza domiciliare di altissima qualità".
"L'implementazione di questo progetto – precisa
Giovanni Pavesi - non è un semplice adempimento alle indicazioni dell'Europa, ma fa parte integrante della nostra filosofia centrata sulla presa in carico e sul paziente”.
08 settembre 2023
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