La vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, (che è anche vicecoordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni) - intervistata su Class Cnbc sul tema della convenzione per i medici di medicina generale - ha assicurato di essersi "adoperata con il governo, con gli ordini professionali e i sindacati più rappresentativi per arrivare a un testo che dovrà essere vincolante per il prossimo accordo collettivo nazionale. Sarò soddisfatta quando il governo lo approverà questo provvedimento così atteso dalle Regioni e dai Comuni".
L'accordo, ha ricordato Moratti, dovrebbe prevedere la possibilità per le Regioni - sempre nel rispetto dello status di liberi professionisti dei medici di medicina generale - di avere, in un regime di para-subordinazione, "un certo numero di ore per poterli indirizzarli verso le case di comunità e gli ambiti carenti". Per questo "sono in contatto quotidiano con il Governo - ha concluso - tutti stiamo sollecitando per avere leve che ci permettano di indirizzare i medici di medicina generale dove è necessario".
"Abbiamo fatto una mappatura di tutte le strutture - ha aggiunto - sappiamo giornalmente struttura per struttura, e patologia per patologia, quanto sforano i tempi target". E questo "ci ha permesso di aumentare sensibilmente il rispetto dei tempi, dal 60 al 75%, ma non basta".
Da qui le delibere proposte in giunta per penalizzare il privato accreditato che non rispetta i tempi di attesa, una penalizzazione dal 5 al 50% a seconda dei giorni di sforamento: "Siamo partiti con i ricoveri chirurgici oncologici - ha aggiunto Moratti - successivamente a partire da luglio e settembre partiremo con le penalizzazioni al non rispetto dei tempi per i ricoveri chirurgici non oncologici e per le visite ambulatoriali".