Alcuni spunti di riflessione sul documento dell’Aaroi
di Claudio Maria Maffei
10 NOV -
Gentile Direttore,
per avere gli anestesisti rianimatori che servono occorre incidere anche sulla programmazione della rete ospedaliera e dell’emergenza e sui rapporti pubblico-privato. Ieri su QS è stato presentato un
documento del sindacato dei Medici Anestesisti Rianimatori e di Emergenza-Urgenza (Aaroi-Emac) che cerca di stimare il fabbisogno di specialisti per garantire la attivazione dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva previsti dal DL 34/2020.
Allo stesso tempo è stato annunciato dal Sottosegretario alla Salute
Pierpaolo Sileri l'insediamento del Tavolo Tecnico per l’approfondimento delle tematiche relative alla programmazione, alla ricerca e alla formazione nell’ambito della disciplina medica di anestesia e rianimazione.
Come contributo alla analisi e proposta su questi temi suggerisco di tenere conto di alcune questioni che, per ovvie esigenze di sintesi, il documento sindacale non ha affrontato o ha solo sfiorato e che invece a mio parere andranno adeguatamente approfondite nel Tavolo Tecnico. Mi limito qui solo a enunciare poco più dei titoli per ciascuna delle due questioni che ritengo prioritario affrontare, che del resto corrispondono a temi che ho più volte toccato qui su QS.
Il primo punto è quello della programmazione ospedaliera e della rete dell’emergenza. I ritardi e la riluttanza nell’applicare le indicazioni del
DM 70/2015, riprese anche nella
nuova bozza del Decreto, hanno determinato nella grande maggioranza delle Regioni una rete ospedaliera pubblica eccessivamente dispersa con un numero troppo alto di stabilimenti ospedalieri coinvolti nella rete dell’emergenza. Ciò si traduce a sua volta sia in un numero troppo alto elevato di terapie intensive con un numero subottimale di posti letto, che spesso non arrivano a sei, che in un numero enorme di turni di continuità assistenziale da garantirsi da parte dagli anestesisti-rianimatori. Ne consegue una ridotta capacità di supporto da parte di questi professionisti alla produzione delle attività chirurgiche e invasive programmate.
Dentro il tema della programmazione ospedaliera c’è anche quello degli standard organizzativi per i posti letto aggiuntivi di terapia intensiva e semintensiva da attivarsi in caso di emergenza pandemica o di altra natura. Non è immaginabile, sempre a mio parere, che le dotazioni organiche degli ospedali con quei posti letto aggiuntivi siano progressivamente adeguati fino a coprire per intero il numero dei posti letto strutturali che si sta cercando di creare. Ciò vale sia per gli anestesisti-rianimatori che per gli infermieri ovviamente. Potrebbe essere previsto ad esempio che gli organici siano strutturalmente adeguati fino ad una certa percentuale dei posti letto in più e poi si ricorra avendolo formato a personale di solito impegnato in altre aree.
Altro punto fondamentale è rappresentato dal
rapporto pubblico-privato nel settore della ospedalità per acuti. Se si mantiene alle strutture private accreditate e contrattualizzate la possibilità di operare al di fuori della rete dell’emergenza ospedaliera, con strutture piccole e agili che competono sulle stesse linee di attività con le strutture pubbliche sottraendo loro pazienti e professionisti c’è il rischio concreto che il pubblico prepari specialisti destinati a lavorare nel privato.
A questo proposito sarebbe opportuno non solo ridefinire il ruolo della ospedalità privata nella rete ospedaliera complessiva dei Servizi Sanitari Regionali, ma anche ridefinire anche le regole per la gestione delle risorse umane nelle strutture private, ad esempio ponendo vincoli alla possibilità di acquisire professionisti dal pubblico provenienti dalla stessa area geografica e escludendo la possibilità di trattamenti economici calcolati sui volumi economici di prestazioni.
Trovo ottima l’idea di un tavolo tecnico che guidi e accompagni l’evoluzione della disciplina di anestesia e rianimazione inserendola anche in un mutato contesto organizzativo oltre che culturale. Buon lavoro.
Claudio Maria Maffei
10 novembre 2021
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