Arte e prevenzione oncologica
di Alberto Vannelli
03 GIU -
Gentile Direttore,
il parco di Villa Olmo a Como, nell’ultimo week-end di maggio, ha tenuto a battesimo il primo progetto italiano di prevenzione oncologica creato da studenti di un liceo artistico. “SOMETHING ELS(I)E”, questo il titolo dell'iniziativa, è stato organizzato dall’associazione Erone onlus e realizzata dagli studenti del liceo artistico Paolo Carcano del Setificio di Como, con la collaborazione del Comune di Como e il patrocinio della Provincia di Como.
L’ultimo rapporto presentato in occasione della Giornata nazionale del malato oncologico promossa da FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), ha confermato che l’anno appena trascorso ha prodotto una riduzione di due milioni e mezzo di esami di screening rispetto al 2019, anno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordava che: “la lotta contro i tumori è uno dei fronti principali della comunità internazionale, con progressi costanti dovuti anche ad una grande partecipazione dei giovani e la prevenzione, gioca un ruolo fondamentale fin dalle scuole”.
Avendo lavorato per oltre 10 anni all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano mi sento orgoglioso della nostra oncologia: in Italia ogni anno ci sono quasi 380 mila nuovi casi, ma a confortarci è il costante aumento della sopravvivenza a testimonianza della qualità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ripensando a quando iniziammo nel 2012 quest’avventura, devo riconoscere che fummo buoni profeti nell’auspicare un rinnovato cambiamento della società civile nei confronti dell’oncologia, con il messaggio: costruire un’idea per istruire una coscienza oncologica.
Corretti stili di vita e diagnosi precoce restano i veri strumenti per combattere questa malattia; eppure la prevenzione è realmente efficace a patto che venga messa in atto quando si è ancora giovani. Come unire giovani e adulti, in una comune coscienza oncologica?
Già da qualche anno abbiamo deciso di cambiare strategia, mettendo al centro del nostro messaggio, i giovani con iniziative come quella organizzata nel 2019 con l’Onorevole Giovanni Curro’ vicepresidente della commissione finanze, presente per l’inaugurazione. I giovani, capaci di utilizzare un approccio unico per comprendere la bellezza della vita anche nelle sue manifestazioni più dolorose e spaventose come il tumore, hanno avuto il compito di guidarci in una mostra dove lo strumento dell’immagine è diventato la leva per muovere la nostra coscienza.
Tutti i tumori hanno origine da una cellula del nostro corpo. Nei tessuti normali le cellule si riproducono seguendo regole, che garantiscono i canoni di bellezza ai quali siamo abituati. Nei tumori questo equilibrio, è compromesso. La cellula perde armonia e continua a riprodursi, perdendo questi canoni di forma e sostanza. Un argomento delicato e non facile anche per noi addetti ai lavori, eppure mai come oggi così attuale.
La mostra, come ha spiegato Antonella Corbisiero Assistente del Laboratorio Artistico e volontaria di Erone, ha permesso ai cittadini di passeggiare nel parco e godere delle opere, con gli studenti a fare da cicerone.
SOMETHING ELS(I)E, è un vero e proprio PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento); prendendo spunto da alcuni versi del poeta americano William Carlos Williams e dalla loro lettura critica, gli studenti, guidati da Giuseppe Vigliotti docente di discipline pittoriche e Toni D’angela docente di filosofia, hanno prodotto dei progetti che vogliono essere un momento di riflessione sulle: mutanti, frammentate, ibride, disarmoniche esperienze estetiche del contemporaneo dalle quali scaturiscono nuove e cangianti forme di bellezza.
L’iniziativa parte da un approccio interdisciplinare, grazie al quale i ragazzi hanno affrontato, oltre alla fase di predisposizione e realizzazione delle installazioni, un momento di riflessione più ampio sulla bellezza e sul senso della bellezza nella contemporaneità. Il lavoro di progettazione è iniziato a febbraio con la raccolta delle idee, per passare alla fase di realizzazione nei mesi di aprile e maggio. Tutta l’attività si è svolta a scuola, anche utilizzando ore extra curricolari, con un impegno importante da parte degli studenti e con la garanzia della scuola di poter mantenere per ogni classe almeno un giorno a settimana di didattica in presenza anche nei periodi in zona rossa. I ragazzi, divisi in gruppi, hanno preparato 12 opere/installazioni realizzate con materiali di recupero: legno, metallo, plastiche.
La pandemia ha letteralmente stravolto il nostro mondo: uno tsunami che ha scardinato modelli consolidati di assistenza e priorità di cura, ma anche un’opportunità di rinnovamento.
Dopo oltre un anno si avverte l’esigenza di rinnovamento come ha ricordato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi presente all’inaugurazione; vogliamo tornare alla normalità e infondere speranza. La nostra sfida è quindi tradurre la prevenzione in immagine, lasciando ai giovani il compito di creare un canone per ispirare la cittadinanza: la “kalokagathìa” come modello oncologico. Tutti sappiamo quanto sia difficile coniugare la vita come sofferenza illuminata d’amore e accesa di speranza; da una parte il giovane sperimenta il significato della prevenzione facendo formazione e dall’altra condividendo con il territorio il progetto scolastico si crea un legame con la cittadinanza ponendo le basi per una corale coscienza oncologica”.
Alberto Vannelli
Presidente di Erone e Primario della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Valduce, Como
03 giugno 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Lettere al direttore