Indennità infermieristica. No alla guerra tra “poveri”
di Matteo Incaviglia
24 NOV -
Gentile direttore,
prendo spunto da alcuni articoli pubblicati proprio su questo giornale, che hanno scatenato una sorta di levata di scudi contro gli Infermieri, per esprimere alcune considerazioni. Casus belli il riconoscimento di una indennità specifica per la Professione Infermieristica. La levata di schudi arriva al punto di tacciare di “razzismo professionale”.
A ben vedere si tratta di un riconoscimento sacrosanto, peraltro non si tratta neanche di una novità ma di una reintroduzione visto che la stessa indennità era stata sospesa nel 2000…
Non si capisce dunque questa levata di scudi trattandosi di una indennità specifica per le attività infermieristiche, sarebbe come contestare il riconoscimento del rischio radiologico (per capirci 103€ mensili quindi più dell’indennità riconosciuta agli infermieri) ai TSRM poiché anche questa null’altro è che una indennità specifica per il tipo di attività svolte.
Ma vi è più in questa triste pagina: la dirigenza beneficia di una deroga che li autorizza alla libera professione riconoscendo, a chi decide per l’esclusività, una congrua indennità, che va ben oltre le 92€ riconosciuti agli Infermieri.
Si tratta peraltro di leggi palesemente Incostituzionali oltrechè immorali eppure non ho visto in tutti questi anni questa levata di scudi da parte di sindacati ne tantomeno degli ordini professionali Questa si che è una battaglia che andrebbe fatta, non la guerra tra poveri che certamente non ci porterà lontano…
Matteo Incaviglia
Associazione professionale di infermieristica legale
24 novembre 2020
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