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Allattamento materno è il primo vaccino contro malattia, povertà e solitudine. Si calendarizzi la mia proposta di legge

di Paolo Siani

06 OTT - Gentile Direttore,
lo scorso 30 settembre, proprio all’inizio della Settimana per l’Allattamento Materno (SAM), che si svolge tutti gli anni dal 1° al 7 di ottobre, ho presentato la proposta di legge “Disposizioni volte alla protezione, alla promozione e al sostegno dell’allattamento materno”.
 
La promozione dell’allattamento materno è considerata da tempo una priorità di salute pubblica. Lo stesso allattamento è espressamente indicato dall’UNICEF come un diritto nell’art. 24 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza.
 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e che il latte materno rimanga il latte di prima scelta, finché madre e bambino lo desiderino, anche dopo l’introduzione di alimenti complementari nel cosiddetto divezzamento. È opportuno ribadire che il tasso di allattamento materno, al momento della dimissione del neonato dai punti nascita degli ospedali, è uno degli indicatori della qualità delle cure fornite dall’ospedale stesso. E’ necessario rilevare che, attualmente, manca una estesa conoscenza di questo indicatore.
 
Con la proposta di legge si chiede di definire le linee guida per l’inserimento nelle scuole di specializzazione in Medicina clinica dell’età evolutiva delle conoscenze relative alle modalità di allattamento materno secondo i seguenti punti: nel programma dell’esame di Pediatria al 5° anno di Medicina e di Ostetricia e ginecologia siano inserite almeno 2 ore dedicate alla promozione dell’allattamento materno; sia istituito un curriculum formativo standardizzato in tutta Italia per i medici specializzandi su tale materia; nell’iter di formazione sia inserito il corso di 20 ore dell’OMS/UNICEF sull’allattamento; durante il corso di specializzazione sia prevista una specifica formazione sullo sviluppo fisico sociale, emotivo e relazionale del neonato e sui primi mille giorni di vita.
 
Diversi sono i punti qualificanti della proposta di legge. Il pediatra di libera scelta, l’ostetrica o in generale i professionisti della salute che, per le proprie competenze professionali, si trovino ad intervenire sul rapporto tra la madre e bambino nella fase dell’allattamento, devono possedere una formazione permanente ed aggiornata su tali tematiche, previa acquisizione di 20 crediti formativi ECM (Educazione Continua in Medicina) almeno ogni cinque anni. I crediti ECM devono essere conseguiti da eventi formativi completamente esenti da sponsorizzazioni o finanziamenti di produttori e distributori di prodotti che confliggono con il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, adottato dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 1981, e le successive risoluzioni.
 
Al fine di incrementare la disponibilità di latte umano, entro 120 giorni dall’eventuale entrata in vigore della proposta di legge, ogni struttura ospedaliera pubblica o privata accreditata, ove sia presente un reparto di neonatologia, deve dotarsi o consorziarsi, anche a livello provinciale o regionale, con altre strutture, al fine di istituire una banca del latte secondo l’accordo del 5 dicembre 2013 “Linee di indirizzo nazionale per l’organizzazione e la gestione delle banche del latte umano donato nell’ambito della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno”.
 
Il datore di lavoro deve consentire alle lavoratici madri dei periodi di riposo, anche cumulabili durante la giornata: in particolare, quattro periodi di riposo durante i primi sei mesi di vita del bambino (i periodi scendono a due quando l'orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore); due periodi di riposo dal settimo mese al dodicesimo mese di vita del bambino (in tal caso, il riposo è uno solo quando l'orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore).

Al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro della Salute, toccherebbe stabilire linee guida volte a disciplinare le modalità istitutive di appositi spazi d’accoglienza dedicati a genitori e bambini dove è possibile anche allattare, negli edifici pubblici, negli edifici aperti al pubblico e nelle istituzioni.
 
Con la proposta di legge si chiede l’istituzione di un registro nazionale degli “ospedali amici dei bambini”, in cui inserire tutte quelle strutture sanitarie che incoraggiano le buone pratiche per la promozione dell’allattamento materno, nel rispetto anche del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno sopra richiamato.
 
Al fine di sostenere la scelta dell’allattamento materno nei primi mesi di vita, così come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’UNICEF, e di garantire un contributo di 200 euro mensili per i primi sei mesi di vita del bambino a quelle mamme che scelgono in via esclusiva tale allattamento, la proposta di legge prevede l’istituzione, presso il ministero della Salute, di un fondo con una dotazione annua di due milioni di euro a decorrere dal 2020, lasciando a un successivo decreto del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, il compito di stabilire le relative misure attuative.
 
Questi sono in sintesi i punti salienti della proposta di legge che ho presentato insieme a molti colleghi del partito democratico. Si spera ora che il parlamento trovi il tempo di calendarizzarla, per sostenere quello che è considerato da tutto il mondo scientifico il primo vaccino contro malattia, povertà e solitudine, nonché l'investimento sull’infanzia più duraturo, in quanto agisce sulle capacità fisiche, cognitive e sociali dei bambini.
 
Paolo Siani
Pediatra e Parlamentare
Capo gruppo Pd Commissione infanzia e adolescenza  


06 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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