Dal privato due proposte per ridurre le liste d’attesa
di Mauro Potestio
13 LUG -
Gentile Direttore,
le liste d’attesa nascono quando il numero di prestazioni erogabili è inferiore al numero di prestazioni richieste. Fino al 2011, nel nostro Paese l’offerta di prestazioni riusciva a soddisfare la domanda, che cresceva di circa il 2,5% ogni anno e le liste d’attesa, se pure con qualche variazione da Regione a Regione, erano contenute. Dal 2011, a causa del mancato incremento del finanziamento del SSN e al blocco degli organici nelle Strutture pubbliche, le prestazioni erogabili non hanno avuto incrementi, mentre la domanda è continuata ad aumentare di circa il 2,5% annuo, come avveniva in precedenza. Questa situazione ha comportato un progressivo incremento dei tempi nelle liste d’attesa.
Questo incremento è stato inferiore a quello che si sarebbe potuto verificare se una parte non trascurabile di pazienti non avesse deciso, per superare i tempi di attesa, di accedere alle prestazioni pagandole di tasca propria e se un’altra parte di pazienti non avesse rinunciato a eseguire le prestazioni che gli erano state prescritte.
Quando è iniziata l’epidemia da Covid-19 le liste d’attesa erano lunghissime nelle Strutture Pubbliche in quelle Private Accreditate a Contratto erano oltre i limiti imposti dalle leggi esistenti.
Da Febbraio a Maggio 2020 (in alcune Regioni a Giugno) sono state sospese tutte le prestazioni non urgenti che erano state prenotate sia nelle Strutture Pubbliche che in quelle Private Accreditate a Contratto. Contemporaneamente non sono state prenotate le prestazioni non urgenti prescritte in questi mesi.
Attualmente tutte le strutture hanno ripreso l’attività al completo, mettendo in atto tutte le protezioni previste dalle normative per contenere l’epidemia da Covid 19. Stiamo costatando un incremento progressivo della domanda di prestazioni, anche se contenuto, fino ad oggi.
Sicuramente, se non ci sarà una ripresa dell’epidemia, la domanda esploderà da Settembre e nei mesi successivi sia del 2020 che in quelli del 2021.Ciò accadrà perché verranno di nuovo richieste la gran parte delle prestazioni prenotate da Febbraio a Maggio e non eseguite, alle quali si aggiungeranno tutte le prestazioni che non sono state prescritte negli stessi mesi in seguito al blocco che c’era per tutta l’Assistenza Sanitaria non urgente.
E’ prevedibile, inoltre, che a seguito della crisi economica il numero di pazienti che, prima dell’epidemia, pagavano di tasca propria le prestazioni, per superare l’ostacolo determinato dalla lunghezza delle liste d’attesa, diminuirà in maniera consistente.
Ci troveremo sicuramente, se non verranno adottati rapidamente provvedimenti efficaci, di fronte ad un incremento vertiginoso dei tempi di attesa per eseguire una prestazione, con tutte le conseguenze negative che una situazione del genere provocherà sulla salute dei pazienti a causa dei ritardi che si avranno per una conclusione diagnostica delle varie patologie.
FederAnisap propone al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni due provvedimenti, uno ordinario ed uno straordinario.
1) Provvedimento ordinario: dopo un accurata quantificazione della nuova domanda di prestazioni per gli ultimi mesi del 2020 e per gli anni successivi, si propone l’adozione di un provvedimento che metta a disposizione per la Specialistica Ambulatoriale una somma che consenta di elargire un numero di prestazioni che copra la domanda. Sulla base di questo stanziamento ogni Regione dovrebbe assegnare un budget annuale alle Strutture Pubbliche e alle Strutture Private a Contratto.
2) Provvedimento straordinario: questo secondo provvedimento dovrebbe avere la finalità di ridurre drasticamente le liste d’attesa che si verranno a creare da Settembre 2020 in poi per i motivi indicati nei punti precedenti. Vanno tenute presenti le seguenti considerazioni:
a) è pressoché impossibile quantificare il numero di prestazioni che andranno elargite per raggiungere questo obiettivo;
b) per una serie di motivi, le singole Strutture Pubbliche e le singole Strutture Private Accreditate hanno potenzialità diverse per erogare prestazioni aggiuntive a quelle effettuabili in base al budget annuo assegnato;
c) le strutture di sola Specialistica Ambulatoriale hanno maggiore possibilità di erogare prestazioni aggiuntive, in quanto quelle ospedaliere devono già recuperare anche le attività ordinarie di ricovero che sono state sospese da Febbraio a Giugno.
Pertanto, questo provvedimento emanato in accordo fra Governo e Regioni dovrebbe, per un periodo limitato di tempo (indicativamente: Settembre 2020 - Giugno 2021) consentire a tutte le strutture Pubbliche e Private di elargire prestazioni oltre il budget annuale assegnato.
E’ ovvio che ci dovrà esser l’impegno massimo di tutte le strutture ad erogare un numero consistente di prestazioni che saranno retribuite a consuntivo in base, se necessario, ad accordi che potranno esser presi con le varie associazioni degli erogatori.
Speriamo vivamente che queste nostre proposte possano essere accolte sia dal Ministero della Salute che dalle Regioni e che si possa così ritornare ad una situazione simile a quella esistente prima del 2011, nella quale, è bene ricordare, erano garantiti i due principi cardine del nostro SSN: Universalismo e Libera scelta del cittadino.
Mauro Potestio
Presidente FederAnisap (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private)
13 luglio 2020
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