Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 17 LUGLIO 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Una riflessione sul tempo che verrà

di Fabiola Bologna

Abbiamo imparato da questa esperienza che è necessario avere delle Indicazioni Nazionali chiare che tutelino tutti i cittadini e le categorie di lavoratori a partire da quelli più a rischio, partendo dal rispetto dei protocolli di sicurezza e dalla garanzia della presenza di dispositivi di sicurezza. Ci vuole un Piano Strategico che assicuri ai cittadini una mappatura realistica del contagio e assicuri a chiunque riprenda il lavoro di essere “negativo” e in un ambiente protetto

01 APR - Gentile Direttore,
dopo una prima fase che possiamo definire molto complessa per tutti i cittadini in termini di riduzione della libertà quotidiana per tutelare la salute di tutti e che ci ha colti impreparati nonostante un piano pandemico e tanti protocolli che probabilmente non sempre sono stati seguiti e anche con uno sguardo a tutte le persone che non ce l’hanno fatta, ho notato che la comunicazione e i dati si stanno modificando in base a riscontri epidemiologici che comunque lasciano molti dubbi in termini di acquisizione e possibilità di completezza.

Credo che soprattutto nelle Istituzioni Nazionali e Locali che tutelano la Sanità pubblica bisogna affrontare le decisioni future con grande attenzione per dare un indirizzo preciso riguardo le prossime settimane.

Partiamo dal presupposto che, nelle prossime settimane, gli scenari dell’emergenza coronavirus potrebbero seguire andamenti variabili nelle Regioni del Paese proprio perché l’epidemia è partita o sta partendo in momenti e in modi diversi sui vari territori.

In questo momento ci stiamo impegnando tutti per cercare di estendere le indagini con i tamponi a tutto il personale sanitario e a cittadini selezionati, dotando le aziende sanitarie di strumenti di analisi per i tamponi, ci sono analizzatori veloci che, forniti ad ogni azienda sanitaria, potrebbero dare la possibilità di aumentare le indagini per quello che serve.

Estendere le indagini diagnostiche è necessario per aiutarci a comprendere meglio la situazione ed essere in grado di circoscrivere sempre di più il contagio.

La preoccupazione di questo momento è legata alla errata idea che sta circolando che, con un "semplice" test che misura gli anticorpi, possiamo dire ad una persona di tornare a lavorare, considerando anche che la maggior parte dei test disponibili non sono ancora validati, in questo momento non siamo in grado di dire, a fronte di questi anticorpi, se la persona è immunizzata, se può essere contagiosa e avere un tampone positivo.

Quindi in questo momento è molto importante intraprendere un percorso che coinvolga tutti gli esperti della Tutela della Sanità Pubblica: l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Superiore di Sanità, il Comitato Tecnico Scientifico ma anche gli Esperti Sanitari del Territorio che vivono in prima persona la realtà quotidiana e che ora sono altrettanto fondamentali per le scelte che verranno.

Abbiamo imparato da questa esperienza che è necessario avere delle Indicazioni Nazionali chiare che tutelino tutti i cittadini e le categorie di lavoratori a partire da quelli più a rischio, partendo dal rispetto dei protocolli di sicurezza e dalla garanzia della presenza di dispositivi di sicurezza.

Modificare questo contenimento dovrà essere un processo studiato e graduale, condiviso con la comunità scientifica, con le istituzioni sanitarie del territorio, con tutte le categorie interessate.

Ci vuole un Piano Strategico che assicuri ai cittadini una mappatura realistica del contagio e assicuri a chiunque riprenda il lavoro di essere “negativo” e in un ambiente protetto.

Credo che se vogliamo scongiurare la prosecuzione del contagio dobbiamo tracciare, in maniera specifica, le persone che per prime saranno in qualche modo indirizzate a riprendere il lavoro con analisi affidabili, quindi sarà necessario verosimilmente un tampone e anche altri test oltre ad un monitoraggio costante sulla persona e sui dispositivi di sicurezza che dovrà utilizzare.

Inoltre bisognerà proteggere tutta la cittadinanza da eventuali esposizioni con un contenimento legato, anche per loro, a dispositivi di sicurezza per un periodo abbastanza lungo.

Questa volta non possiamo girare le spalle e non guardare a quello che sta succedendo in Cina nel momento in cui si allentano le maglie del controllo, non possiamo permetterci di agire in ordine sparso e illuderci di poter prevedere scenari futuri produttivi con uno sguardo miope alla Salute Pubblica.

On. Dott.ssa Fabiola Bologna
Capogruppo Movimento Cinque Stelle alla Commissione Sanità e Affari Sociali della Camera


01 aprile 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy