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Coronavirus. I gesti oltre le parole. dalle istituzioni atti concreti

di Massimiliano Zaramella

09 MAR - Gentile Direttore,
nell’attuale situazione di emergenza sanitaria ritengo che, al di là delle tante parole di ringraziamento ed apprezzamento, servano dei segnali concreti per chi sta lavorando a testa bassa e pancia a terra, per affrontare un nemico comune. Sono orgoglioso delle migliaia di colleghi (medici, biologi, infermieri, tecnici sanitari, operatori sanitari) che lavorano in silenzio senza risparmiarsi, senza apparire su tv, giornali, sul web e riescono anche, quando gli è permesso, a vivere una vita famigliare e di affetti.
 
Occorre però che a queste migliaia di “eroi loro malgrado” arrivino dei segnali concreti e tangibili. I gesti di solidarietà si moltiplicano: ai colleghi rinchiusi negli ospedali arrivano pasti gratuiti offerti da semplici cittadini che rimangono anonimi, il mondo imprenditoriale si è attivato per elargire offerte in denaro per la ricerca e per gli ospedali. Anche il mondo dello sport si muove: alcuni giorni fa la Società Inter Calcio ha devoluto un’ingente somma all’Ospedale Sacco di Milano, un gruppo di tifosi del Pisa Calcio ha rinunciato al rimborso del biglietto del derby con il Livorno giocato a porte chiuse, chiedendo alla società di devolvere il denaro per la ricerca.

Ora attraverso il Suo giornale chiedo al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute ed ai Presidenti delle Regioni gesti concreti per chi, da settimane e per i prossimi mesi, cercherà di difendervi e difenderci in questa che è diventata una guerra. Ben vengano le nuove assunzioni (la vedo comunque dura visto i concorsi andati deserti negli ultimi anni), l’acquisto di nuovi materiali, l’attivazioni di nuove strutture, l’acquisto di prestazioni dalla sanità privata, ma dovete dare un segnale a chi è già è in trincea, con i piedi nel fango, piegato dalla fatica e dalla paura ma che non indietreggia di un passo.

Nel 2020 dopo 10 anni è arrivato il nuovo contratto per i medici che ha previsto un aumento di stipendio pari a 4 euro al giorno, 12 ore di reperibilità ci vengono pagate circa 10 euro, le centinaia di ore di straordinario ci vengono azzerate e cancellate a fine anno senza essere pagate.
Vi chiedo quindi di prevedere il pagamento degli straordinari, di rivedere l’indennità di reperibilità, di prevedere un’indennità coronavirus’ per i più esposti e quanto altro riterrete giusto ed opportuno per riconoscere l’importanza del nostro lavoro.

A voi ora dimostrarci quanto siamo importanti per voi e per la nostra comunità, noi rientreremo al lavoro dalla quarantena, non avremo più limiti di orario al lavoro e nessuno di noi batterà ciglio, ma voi per noi cosa farete? Che valore date alla nostra ed alla vostra vita?
 
Massimiliano Zaramella
Presidente Obiettivo Ippocrate

09 marzo 2020
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