Per affrontare l’emergenza c’è bisogno di personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico
di Saverio Stanziale
28 FEB -
Gentile direttore,
l’emergenza per il Coronavirus non ha spostato il ciclo delle abitudini del tecnico sanitario di laboratorio biomedico. Un’abitudine, come spiega Charles Duhigg in “Il potere delle abitudini”, è composta di tre elementi stimolo, routine e ricompensa. La regola principale è che questa esperienza serve a formarci e aiutarci sempre più a far comprendere “il mondo” in cui lavorano i tecnici sanitari di laboratorio biomedico.
E’ una visione di come dare il proprio contributo professionale all’interno del sistema sanitario in termini di credibilità e robustezza tecnico – scientifica.
Spesso ci si dimentica, forse perché non è un abitudine, di chi non lavora …. “ the patient’s bedside” ma contribuisce fattivamente alla qualità di vita del paziente.
Il punto è il senso delle proporzioni: non è etico distogliere attenzione e risorse da problemi reali in favore di rischi ipotetici. I problemi più importanti da risolvere restano le principali malattie infettive e l’epidemia strisciante delle malattie neoplastiche, metaboliche e cardiovascolari, attraverso il rafforzamento dei servizi sanitari di base. In un contesto generale di crisi finanziaria, in cui le risorse destinate alla cooperazione per lo sviluppo e la salute globale vanno riducendosi, l’allocazione delle risorse deve rispettare criteri rigorosi di priorità.
Per fronteggiare il Coronavirus, in Italia, in una settimana, sono stati eseguiti quasi 10mila tamponi e se l’obiettivo è di diminuire il tempo di ottenimento dei risultati di laboratorio e così ridurre di conseguenza il tempo di attesa dei dati, il tempo di ricovero e il costo socio – sanitario, per fare questo c’è bisogno del personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico …. Ovviamente con beneficio per il paziente.
Saverio Stanziale
Presidente S.I.T.La.B.
28 febbraio 2020
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