Data Health, il nuovo oro che va estratto, raffinato e lavorato
di Antonio Scala
01 OTT -
Gentile Direttore,
si dice che i dati siano il nuovo oro. Ci si dimentica che quest’oro va estratto, raffinato e lavorato; ma soprattutto ci si dimentica che il processo che trasforma i dati in oro è un processo creativo, solo in parte industrializzabile, in cui sono necessarie competenze multiple e creatività. I dati relativi alla nostra salute sono un esempio di tale miniera: dentro vi sono nascoste le indicazioni per riuscire a migliorare tutti gli aspetti del nostro sistema sanitario - dalle cure alle spese mediche, dalla logistica alle assunzioni mirate di personale - senza aumentarne i costi, capendo quali spese tagliare senza colpire il diritto alla salute dei cittadini.
Il problema va affrontato a tutto tondo: non si può pensare alla salute senza considerare l’ambiente in cui si vive o gli stili di vita che si adottano. Persino la giurisprudenza deve essere coinvolta nel processo: nel nostro mondo interconnesso, proteggere la privacy può ad esempio andare a interferire con il diritto alla salute dei cittadini. Serve quindi un luogo in cui i vari attori si incontrino: scienziati e giuristi, informatici e politici, medici ed economisti.
Questo è il senso di “Big Data in Health”, un appuntamento annuale che vuole raccordare i vari aspetti del problema affinchè le parti possano agire insieme, di concerto, senza rischiare di paralizzare il sistema tirando ognuno in una direzione opposta. In un mondo che viaggia sempre più veloce, l’innovazione deve esserlo altrettanto; in un mondo sempre più competitivo, non si possono sprecare i propri vantaggi competitivi: il mondo produttivo deve sapere tutto quello che la ricerca può dargli per risolvere problemi concreti, ma anche la ricerca deve essere in grado di comunicare le proprie scoperte in maniera efficace ed immediata, non possiamo più permetterci di tenere nel cassetto le nostre scoperte. Big Data in Health nasce appunto attorno ad un’idea di comunicazione, una comunicazione che abbattendo le incomprensioni permetta ai vari attori di fare rete, moltiplicando il valore dei singoli ed esaltandone le qualità.
Antonio Scala
Chair di “Big Data in Heath 2019”
01 ottobre 2019
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