Contro il cancro, tutti insieme
di Americo Cicchetti
16 SET -
Gentile Direttore,
siamo lieti che l’iniziativa promossa da ALTEMS (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari) dell’Università Cattolica e da voi segnalata nell’articolo pubblicato recentemente da QS il 13 settembre (“
I tumori si vincono con un gioco di squadra, il tumor board è la nuova frontiera nella lotta al cancro”), abbia sollevato attenzione e soprattutto condivisione.
Mi riferisco, in particolare, all’approfondimento sul tema offerto dal
Consiglio Direttivo di Senonetwork e da EuropaDonna, Associazione con la quale ALTEMS collabora.
Nell’articolo richiamato, giustamente, il Direttivo di Senonetwork segnala come il “tumor board”, quale specifico modello organizzativo, possa essere di fatto considerato un LEA. Il punto è che, purtroppo, ciò che è stato conseguito per le pazienti affette da tumore al seno, non rappresenta una conquista per tutti i malati di cancro.
L’attuale situazione, a ben vedere, crea una sorta di condizione di iniquità nell’ambito del Servizio sanitario nazionale tra persone che sono incappate in diverse patologie tumorali. Le persone con tumore alla mammella possono oggi avere delle “garanzie” dal Ssn grazie all’obbligatorietà della tumor board review che, per esempio, non esistono per coloro che invece hanno una neoplasia polmonare o che soffrono di un tumore testa-collo.
La proposta avanzata dai firmatari del documento presentato nell’ambito della Conferenza Internazionale organizzata da ALTEMS il 12 settembre a Roma, presso l’Università Cattolica, “Organizing for Health”, tra cui FAVO e Cittadinanzattiva, ha l’obiettivo di estendere tutele che oggi fortunatamente esistono per le pazienti con tumore della mammella a tutti coloro che soffrono e soffriranno per un tumore in Italia.
Proprio dalle “pagine” di Quotidiano Sanità, il gruppo che qui potremmo rinominare “12 settembre”, invita gli amici di Senonetwork e EuropDonna a mettere a disposizione di tutti i cittadini italiani la loro esperienza e la loro capacità di impatto per giungere al risultato finale che è quello di dare a tutti i malati di cancro in Italia la possibilità di essere trattati nell’ambito del migliore contesto organizzativo possibile, che è appunto il tumor board.
Sarebbe un altro virtuoso esempio di come il cancro si sconfigge solo con il gioco di squadra.
Americo Cicchetti
Direttore ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore
16 settembre 2019
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