Più borse e assunzioni ma pure una revisione organizzativa per risolvere le criticità del Ssn
di D. Mazzacane, G. Imbalzano
03 MAG -
Gentile Direttore,
abbiamo letto con attenzione il
progetto di legge sulla istituzione di contratti di formazione Teaching Hospital ma non entriamo nel merito della proposta, difficile da attuare rapidamente e con elementi critici insiti nelle diverse linee di sviluppo che contrastano con la legislazione attuale e che possono creare problemi non indifferenti, ma riteniamo comunque che sia una occasione per stimolare la discussione sulle criticità attuali e in prospettiva per il sistema sanitario.
Problema odierno
- Il pensionamento di massa di oltre il 20/ 25% dei medici in servizio nei prossimi anni.
- Carenza di specializzandi.
- Limitazione forzata per la assunzione da parte delle strutture sanitarie pubbliche.
- Offerte di servizio con impegno lavorativo gravoso e oltre l’orario di contratto.
- Concorrenza con strutture private ed emigrazione all’estero in particolare per alcune specialità (chirurgiche, anestesia etc.).
Esigenze
- Circa 2 000 medici specialisti / anno in più.
- Una attività lavorativa meno gravosa.
Costi circa 50 milioni di euro / anno di specialità (circa 250 milioni di euro a regime).
Immediatamente
- Incremento delle iscrizioni nelle scuole di medicina (3000/ 4000 iscrizioni in più per anno per 6/8 anni).
- Attivazione di circa 2000 posti nelle scuole di specializzazione secondo le esigenze e i servizi che dovranno essere garantiti.
- Programmazione (non linee di indirizzo) della organizzazione sanitaria per il prossimo quinquennio/ decennio.
- Avvio della organizzazione di ospedali d’insegnamento.
- Attivazione della formazione di futuri docenti per le scuole ospedaliere.
- Assunzione delle risorse umane necessarie dopo una adeguata revisione organizzativa.
L’incremento degli iscritti potrà garantire un turn over sufficiente solo tra alcuni anni. Nel frattempo è indispensabile recuperare una funzionalità minima e una gestione adeguata delle risorse per dare risposte consone ai bisogni dei cittadini.
Attualmente l’organizzazione territoriale è molto simile a quella esistente nel periodo mutualistico e la gestione pubblicistica ha incrementato controlli e burocrazia (e costi inappropriati) senza garantire migliori servizi.
Una revisione organizzativa che consenta di utilizzare al meglio le risorse deve coincidere con le esigenze di un ripristino della responsabilità professionale del medico e del personale sanitario con l’obiettivo di eliminare inutili prestazioni amministrative e burocratiche.
La gestione del territorio deve vedere un coordinamento tra le strutture e i servizi disponibili con una risposta integrata e una riduzione delle procedure burocratiche esistenti, il superamento dell’attuale sistema retributivo e la gestione coordinata delle esigenze del Paziente.
La rete ospedaliera va rivista con la riduzione delle strutture ridondanti che rappresentano un inutile costo e necessitano di personale medico e infermieristico che spesso viene utilizzato in modo inadeguato. Una revisione della rete e delle strutture deve coincidere con la realizzazione di moderne strutture sanitarie, non per forza con aree di degenza, che realizzino un servizio di diagnosi e cura a basso costo, completando la rete di servizi necessari per i cittadini e garantendo un migliore risultato sanitario.
Il contratto di lavoro, dopo un decennio di attesa, è un ulteriore elemento di riflessione e crea criticità al sistema sanitario.
Questa revisione organizzativa può consentire la riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e di ricovero.
Se poi cominciassimo anche ad adottare modelli e interventi di prevenzione e promozione della salute forse il burden of disease potrebbe essere ridotto e i costi del Servizio Sanitario ridimensionati (non per legge ma grazie ad un maggior benessere dei Cittadini).
Ma questo può interessare a qualcuno?
Danilo Mazzacane
Segretario Generale Cisl Medici Lombardia
Giuseppe Imbalzano
Medico
03 maggio 2019
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