Più risorse per la riorganizzazione professionale del comparto sanità
di Giuseppe Carbone
10 APR -
Gentile Direttore,
il
primo incontro ieri della Commissione Paritetica sul sistema di classificazione professionale per il personale del comparto sanità lo riteniamo costruttivo. La FIALS ha posto all’attenzione dei presenti, le sigle sindacali firmatarie del vigente CCNL 2016-18 (Nursind escluso), i delegati dell'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e le Regioni rappresentative del Comitato di Settore, le proprie posizioni già espresse sul nuovo Ordinamento Professionale e riportate nel Suo quotidiano.
Ancor di più abbiamo posto due precondizioni, quelle delle risorse economiche, aggiuntive al di fuori di quelle destinate alla contrattazione ma rientranti e finanziati dalla legge di bilancio 2020 per favorire ed accompagnare i processi di riorganizzazione nel nuovo assetto professione di sviluppo di carriera degli operatori, oltre a nessun vincolo legislativo poiché l’Ordinamento Professionale attuale, definito 20 anni fa, non corrisponde più alle funzioni e competenze correnti degli operatori dei sistemi sanitari regionali.
L’incontro è servito anche a tracciare le varie tappe dei lavori della Commissione, con una prima fase istruttoria di approfondimento e di individuazione di criticità e proposte da offrire alle parti negoziali con il primo obiettivo di costruire una fotografia della situazione attuale del comparto.
Sarà necessario approfondire il modello di classificazione del personale, guardando i dati numerici ma anche le declaratorie delle categorie e i profili professionali esistenti. Una raccolta di dati che impegnerà in primo luogo i rappresentanti delle Regioni.
A seguire ci sarà la fase dell'analisi delle criticità emerse, al fine di individuare le priorità d'intervento ed entrare nel merito per innovare i contenuti professionali e/o individuare nuovi profili professionali, al fine di favorire con maggiori efficacia ed efficienza i processi di cambiamento organizzativo e le ulteriori opportunità di progressione economica e professionale per tutti gli operatori, con una sua revisione dei criteri in correlazione alla valutazione delle competenze professionali acquisite e all’esperienza professionale maturata.
Nella fase finale della commissione dovranno emergere le proposte e valutazioni di sintesi, con la definizione degli obiettivi.
I lavori della Commissione sono stato aggiornati all’8 maggio p.v..
Tengo ad informarla, anche, che proprio sull’ aspetto dei vincoli legislativi, la CONFSAL, insieme alle proprie organizzazioni sindacali di categoria tra cui la FIALS, è stata presente, nello stesso giorno, all’audizione della Commissione Lavoro del Senato, proprio sul disegno di legge proposto dal Ministro della Pubblica Amministrazione,
Giulia Bongiorno, in tema di riforma della pubblica amministrazione.
Nell’ambito dell’audizione sono state poste diverse richieste tra le quali l’apertura immediata dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego per il triennio 2019 – 2021, ma con maggiori risorse economiche rispetto a quelle contenute nella legge di bilancio 2019, ulteriori risorse per i nuovi assetti professionali previsti dalle Commissioni Paritetiche dei contratti di comparto, l’istituzione dell’area dei quadri, il superamento di vincoli legislativi per le progressioni di carriera, oltre alla detassazione del salario accesso anche per i dipendenti pubblici.
Concludo, affermando che l’approvazione del DEF 2019 da parte del Consiglio dei Ministri di ieri, che in sintesi ci presenta il Paese a crescita zero e che per la prossima legge di stabilità 2020 bisognerebbe trovare almeno 10 miliardi di euro, ci preoccupa fortemente ed auspichiamo che non venga in mente a nessuno di andare a toccare le risorse della sanità.
Il Governo e concludo, non solo si e' impegnato a stanziare 3,5 miliardi per il biennio 2020-2021 e in quelle risorse vi sono anche quelle riferite allo sblocco parziale delle assunzione del personale, ma deve necessariamente mettere ulteriori risorse per i rinnovi contrattuali perché non è possibile chiudere contratti definibili “di miseria” con un aumento al 2021 di appena 20 euro mensili.
Giuseppe Carbone
Segretario generale Fials
10 aprile 2019
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