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Colpa medica e codice penale. Non ho il complesso del flagellante

di Antonio Panti

14 MAR - Gentile Direttore,
l'amico Iannucci è contrario a cancellare la colpa professionale medica dal codice penale. Un'opinione come un'altra. Faccio notare che la citazione del caso Zampi (certificato compiacente?) è tutt'altra cosa. O è un caso truffaldino e allora è un reato chiunque l'abbia commesso o è segno di stupidità e allora non si può eliminare: come disse De Gaulle, trop vast programme.
 
Ma Iannucci usa, per sostenere la sua idea, troppi "occorrerebbe". In attesa di raggiungere una legge perfetta eliminiamo un inutile rituale che tutto è fuor che riabilitativo o "medicinale". La pena è una forma di vendetta che mantiene l'ordine sociale, e non è poco, ammantandosi nei millenni di molteplici fake news tipo la legge è uguale per tutti.
 
Nei 30 anni di presidenza dell'Ordine ho radiato sette medici e tanti altri ho sanzionato compresi casi come quello citato. Ho sempre vinto fino alla Cassazione ma mai sono stato contento, non mi piacciono le sentenze, homo sum. Infine Mario si scandalizza del confronto tra medici e magistrati. Una bestemmia! Se si allude a reati comuni siccome i medici sono 400.000 e i magistrati 10.000 i medici ne commetteranno 40 volte di più.
 
Se si allude a professioni di alto valore intellettuale e morale e dotate di un forte ideale di servizio allora perché Iannucci sostiene esser giusto che i magistrati non siano penalmente perseguibili e i medici si?
 
"La responsabilità penale fa un sacco di bene a tutti", dice Iannucci. Non ho parole, forse perché mi manca il complesso del flagellante.
 
Antonio Panti

14 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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