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Ferie negate per carenza di infermieri alla Asl RM5?

di Laura Rita Santoro

31 MAG - Gentile Direttore,
scrivo questo documento piuttosto perplessa, ma anche a seguito delle preoccupate interpellanze dei colleghi.

Voci di corridoio, create ad arte (?), dicono che nella ASL Roma 5 potrebbero essere messe in discussione le ferie del personale, con particolare riferimento agli infermieri  e alle ostetriche, che stanno già lavorando, intensamente, da prima di dicembre.  L’ospedale che faticherebbe, maggiormente, dovrebbe essere quello di Palestrina.

Io stessa, ho chiesto, interpellata, se esistono documenti in cui si intende negare le ferie al personale, oltre alle parole. Mi risulta un unico documento, “botta è risposta”, tra la CISL territoriale e il Direttore Generale. Rispettivamente, i primi dicono che c’è un grave problema di personale, il Direttore Generale risponde che non è vero e va tutto incredibilmente bene.

Una persona come il Direttore Generale, il dottor Giuseppe Quintavalle, che dichiara: “(…) a differenza di quanto riportato, non ci sono al momento carenze di personale infermieristico (…)”, può, successivamente, negare le ferie al personale, per carenza dello stesso? 

Nel caso in cui succedesse, saremo in molti a crocefiggere il Direttore, a rinfacciare la negazione delle ferie. Ma anche i colleghi, singolarmente e/o uniti in una class action potrebbero chiedere un risarcimento per le ferie negate e vincere a mani basse per un diritto negato.

Come, Nursing Up, abbiamo chiesto un incontro chiarificatore con il Direttore Generale, che ha tutt’oggi non ha ricevuto risposta. Forse è meglio che non assistiamo ad una riunione per un problema strutturato ad arte?  Ci aspettiamo un comunicato eroico, a firme unificate, in cui la CGIL, CISL e UIL, diranno che hanno combattuto ferocemente contro il Direttore Generale per difendere “le ferie” del personale?

Nursing Up è stato criticato perché ha chiesto un incontro con il Direttore Generale, proponendo delle date, il cui intento era rispettare il lavoro e i colleghi, piuttosto che essere irriverenti e sfrontati nei confronti del Direttore Generale. Rispettare il lavoro e i colleghi, come Nursing Up, è un principio fondamentale! Siamo stati votati dagli stessi colleghi, che non debbono “bestemmiare” il giorno in cui ci hanno eletti! Inoltre, non possiamo lasciare un reparto d'emblée, subito, di colpo, di primo acchito, senza preoccuparci che il turno venga coperto da un professionista di pari grado.  Ho avuto problemi e spesso, a far capire questi principi anche ai rappresentanti della CGIL, CISL e UIL.  Nursing Up è diverso, i nostri principi sono diversi.  E’ incredibile, che questo concetto sia oscuro agli esponenti della CGIL, CISL e UIL, i quali hanno l’ardire di voler difendere gli Infermieri.  Un Infermiere/sindacalista deve difendere i colleghi, ma, anche i pazienti che sono cittadini deboli, dalla salute compromessa e da tutelare.

Nell’Azienda citata e in tutto il Lazio, si è in uso strutturare lavoro ordinario con lo straordinario. I turni di straordinario sono già pianificati nei planning dei turni, che dovrebbero essere un piano organizzativo, diverso dall’ordine di servizio. La scrivente O.S. ha chiesto più volte, nell’interesse del personale, di utilizzare ordini di servizio, ma a tutt’oggi nessun collega riceve ordini di servizio. Ci stupisce come mai nessun altro sindacato abbia insistito sugli ordini di servizio? La pianificazione dei turni, anche se firmato, non è, in alcun modo, un ordine di servizio!

Lo sfruttamento, spasmodico, del personale infermieristico compromette la sicurezza degli Infermieri, ma anche degli stessi pazienti. È per questo motivo che a livello nazionale abbiamo contestato l’obbligatorietà del lavoro straordinario.

Siamo convinti che le ferie non sono in discussione, perché è già stato messo in conto il sacrificio dei colleghi stessi, che pur di andare in ferie, copriranno i turni come sempre. Diciamo ciò con infinita tristezza, pensando alla rassegnazione dei colleghi.

Ciò detto, come Nursing Up, troviamo illegittimo l’art. 8, del CCNL. L’azienda Asl Roma 5, ad arte (?), non ha rifiutato l’incontro con i rappresentanti del Nursing Up, come spesso accade nella Regione Lazio, ma, non ha risposto, il cui fine è non prendere posizione anche rispetto ai sindacati come  CGIL, CISL e UIL.

Nursing Up, pur non firmataria del CCNL, possiede i requisiti necessari per la rappresentatività, quindi non può essere escluso dallo svolgimento, concreto, dell’attività sindacale e, ha diritto all’informazione prevista dalla legge e dalla contrattazione.

Il requisito richiesto per la partecipazione alla contrattazione integrativa è individuato nell’essere l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa secondo i criteri fissati dal D.Lgs 165/01”. (Corte appello Catanzaro, 29/11/2005; Tar Lazio, sez. I, 18/03/1989, n. 286; Tribunale di Trani, 01/10/2004).

Lotteremo con ogni mezzo, per opporci a chi vorrebbe mettere bavagli alla nostra libertà di azione ed a difesa degli infermieri e di tutti gli altri professionisti sanitari che, come noi, chiedono giustizia.

Non accetteremo ricatti e non ci fermeremo di fronte all’articolo 8. Andremo avanti fino ad avere giustizia per tutto quello in cui crediamo e per cui lottiamo.
 
Laura Rita Santoro
Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio


31 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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