Infermieri. E se adottassimo il Codice internazionale?
di Ivan Favarin
10 MAR -
Gentile Direttore,
invece di dibattere come emendare o riformare un codice deontologico nazionale, perché non adottarne uno internazionale? Invece di reinventare regole ad uso e consumo locale, gettiamo dei ponti verso il mondo che ci circonda. Sono sicuro che siano molto maggiori le uguaglianze rispetto alle differenze. Sin da quando sono diventato infermiere, ho sempre trovato immediata sintonia con i colleghi di altri Paesi, anche remoti. Dagli USA al Belgio, dalla Tanzania al Congo, dal Canada alla Russia.
Questa sintonia nasce da un lato dalla grande e ricca eredità che ci accomuna, e dall'altro dall'occuparci quotidianamente dell'assistenza delle persone di ogni provenienza. Non sono questi validi motivi per avere un codice deontologico internazionale valido in ogni nazione, universale per tutti noi infermieri?
Come alcuni sapranno, questo codice esiste già,
a cura dell'International Council of Nurses ed è disponibile
anche in italiano, (cui peraltro il codice deontologico IPASVI si è ispirato dichiaratamente). Può piacere o meno, ma nulla è perfetto e tutto è perfettibile, soprattutto se condiviso. La comunità scientifica internazionale non lavora forse così?
Sarebbe bello vedere il
Code Of Ethics For Nurses riconosciuto, adottato, condiviso e aggiornato internazionalmente, a beneficio universale della qualità della nostra professione. Sarebbe un passo da gigante.
Decenni fa imparai qualcosa ascoltando
Imagine di John Lennon: "
You may say I'm a dreamer. But I'm not the only one. I hope someday you'll join us, and the world will live as one."
Con questo auspicio, vi ringrazio per l'attenzione e per il prezioso lavoro di informazione svolto dalla vostra testata.
Ivan Favarin
Infermiere
10 marzo 2017
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