Il frenetico turn over nelle direzioni generali delle Asl
di Enrico Vaccaro
03 MAR -
Gentile Direttore,
è opportuno ricordare cheIl Servizio Sanitario Nazionale (sigla SSN), e il Servizio Sanitario Regionale(sigla SSR) nell'ordinamento giuridico italiano, identificano il complesso delle funzioni, delle attività, dei servizi assistenziali gestiti ed erogati a favore dei cittadini italiani e dei cittadini stranieri.
Oggi su tutto il territorio nazionale e regionale sono attive e funzionanti aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie. Spetta alla Regione (leggi Presidente) nominare, in ogni azienda, un Direttore Generale, un Direttore Sanitario, un Direttore Amministrativo. Ai quali, annualmente, è assegnato un budget milionario (di media 500 milioni di euro) per assicurare ai cittadini, di essere curati e assistiti per tutto per il tempo necessario.
La funzione prioritaria della Direzione Generale è di dare corso a una gestione aziendale che sia efficiente, economica, equa. Un’altra funzione strategica è quella di redigere bilanci annuali con il segno positivo. Nella guida di una Direzione Generale, da oltre un ventennio, stiamo assistendo ad un elevato turn over direzionale. La triade può essere dismessa, per tutta una serie di fattori economici, legislativi e politici. Alla direzione di un’azienda sanitaria, ospedaliera, e in parte universitaria, si sono avvicendati, di media, ben diciannove direttori generali e quarantaquattro tra direttori sanitari e amministrativi a far data dal 1995.
Il personale in servizio sta diminuendo nei reparti ospedalieri, nei distretti, nei poli, nelle case della salute, nelle singole unità operative. Personale che ogni giorno, ogni mese, ogni anno, pur in presenza di carenze strutturali, strumentali, umane riesce ad assicurare e garantire ai cittadini italiani e stranieri, adeguate e buone prestazioni sanitarie, assistenziali, e sociali.
Oggi, però, nelle strutture sta affiorando l’idea che bisogna lavorare ma sulla difensiva. Il sistema sanitario è diventato sempre più oggetto di studio, di ricerche, è analizzato e studiato, utilizzando le teorie economiche, o di spending review, che inconsciamente,generano nei dipendenti sotto traccia, paure, negligenze, attriti professionali, denuncie, e la continua presenza negli ospedali,nei distretti, dei carabinieri e di finanzieri.
I Presidenti delle Regionali in ogni occasione, chiedono ai Direttori Generali, da loro nominati di azzerare debiti o di non produrne di nuovi. Debiti che pesano pesantemente per le economie familiari. Le legge di Bilancio (ex finanziaria) ogni anno chiede e impone, alle regioni di diminuire i posti letto, di monitorare il numero dei ricoveri, di incidere sulle prestazioni improprie, di ridurre la spesa del personale, che da otto anni è in attesa del rinnovo del contratto collettivo di lavoro, di ridurre la spesa per l’acquisto di beni e i servizi.
Tali diktat per poter mantenere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, a livello regionale. Le leggi finanziarie, impongono, di fatto, ai direttori generali di fare molta attenzione nella gestione di una aziende per non produrre debiti o disavanzi. Debiti che, consente ai presidenti regionali di aumentare ticket, e accise.
La politica nazionale, e quella regionale, stanno imponendo alle direzioni generali di eliminare doppioni, di sopprimere le unità operative inutili. Argomenti su cui si sono inseriti soggetti privati e esterni al sistema sanitario, in convegni ad hoc, che si aprono e si chiudono con la richiesta allo stato, alle regioni, ai direttori generali di fare molta attenzione nello spendere i soldi pubblici.
Bisogna porsi però una domanda: il sistema sanitario può essere analizzato, utilizzando modelli, criteri prettamente imprenditoriali? Si può quantificare quanto costa star bene? I dipendenti del sistema sanitario sanno bene che un direttore generale è nominato intuite persona (tradotto vicinanza politica).
Ecco perché gli addetti ai lavori comprendono sempre meno se un direttore generale è autonomo, è indipendente. E’ in grado di applicare metodi meritocratici? La triade aziendale ha sempre di più l’obbligo di essere in linea solo con i principi che sorreggono il buon andamento nella gestione di un’attività aziendale.
Abbiamo appreso, che un direttore generale che ha ampiamente dimostrato di aver governato e diretto un’azienda sanitaria in modo positivo, rischia di essere dismesso (leggi mandato via) solo perché non in linea con i dettami politici di un consigliere, di un assessore, di un presidente regionale.
Questo spiega, forse, perché l’emovita di una direzione generale è così breve.
Enrico Vaccaro
Dirigente Sociologo ASP Catanzaro
03 marzo 2017
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