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Un giudizio ‘sobrio’ sulle infinite diatribe sul massofisioterapista

di Donato Cavalluzzo (Fncm)

07 SET - Gentile direttore,
è con rammarico ma con altrettanta risolutezza che mi trovo a dover intervenire su queste pagine. FNCM, l’associazione che io rappresento, conduce da anni una battaglia che ponga la parola fine alle numerose ed infinite diatribe sul massofisioterapista. Verificato che gli ultimi due articoli di opinione, firmati l’uno da AIFI e l’altro da un gruppo di associazioni e comitati a rappresentanza della figura professionale in questione, si sono posti agli estremi della faccenda, ritengo di offrire ai lettori, direttamente interessati o meno, quello che definirei il miglior giudizio ovvero il più sobrio.
 
Tale convincimento deriva principalmente dalla storia che accompagna FNCM, unica associazione di rappresentanza dei massofisioterapisti dal lontano 1980, che ha nel proprio patrimonio anni di confronto politico istituzionale e relazionale sui vari fronti.
 
Al Presidente Tavarnelli e ad AIFI contesto innanzitutto un marchiano errore di approccio. Affrontare la questione quasi riducendo il tutto all’aspetto golpista dell’accesso universitario è certamente errato e fuori dal tempo. Ragionevolezza vuole che persone che lavorano in sanità dal 1971 siano in regola con le leggi vigenti per poter esercitare; ancora seguire la logica del “non siete fisioterapisti quindi non siete nulla”, oltre ad essere potenzialmente perseguibile per legge, non trova riscontro nella realtà. Tale pensiero è già stato evidenziato dalla mia associazione al Presidente AIFI, sia di persona sia con comunicati ufficiali, ma non sembra aver trovato rilievo. Mi chiedo tale testardaggine a cosa possa portare se non a cozzare con l’oggettività, che avrebbe potuto essere certamente meno triste per AIFI tutta, ma con la quale volente o nolente, ci si dovrà confrontare. Risulta invece interessante l’aspetto legato al generico accesso all’università evitando i test d’accesso. Effettivamente l’ingresso così pianificato, asetticamente per qualsivoglia laurea ove previsto numero chiuso con relativo test d’ingresso, lascia certamente perplessi sul piano etico.
 
Aggirare il numero chiuso pone ovviamente in condizione di svantaggio coloro che, eliminati in sede di test d’ammissione, si ritrovano scavalcati, ricordiamo in condizione di extra fabbisogno nazionale ministeriale. Tale misera scorciatoia poteva essere evitata. La lungimiranza che AIFI avrebbe potuto applicare da tempo, di concerto con le università, poteva prevedere l’ingresso di massofisioterapisti come naturale evoluzione dei tempi; evidentemente l’intransigenza nell’impedire la logica delle cose non apporta benefici. E adesso però ci si lamenta. Validissimo il detto “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Passando invece a coloro che propagandano l’equipollenza per tutti, ritengo di dover fare altrettanta chiarezza. Lo status di equipollente è assegnato per legge e certamente non da sentenze e sentenzine. La giurisprudenza relativa alle risoluzioni, esaminate dai firmatari l’intervento, riguardano unicamente i ricorrenti e solamente al fine di accedere ai corsi universitari.
 
Propagandare indifferentemente equipollenza interpretabile nelle sue varie accezioni, oltre ad essere sbagliato moralmente, è una grave mancanza di conoscenza giuridica. Certo è che promettere pane e salame per tutti risulta molto più accattivante di quella che è la realtà. FNCM lo dice da tempo che l’unica fonte attendibile sono le leggi; la sanatoria della professione sanitaria del massofisioterapista, che stiamo ardentemente aspettando, includerà tutti quelli che ne hanno la titolarità. A tale scopo esisterebbe il Ministero della Salute che, non mi stancherò mai di ripeterlo, con la sua scomparsa istituzionale, ha creato danni immensi. E senza vergogna. Speriamo che i tanti messaggi arrivati sui tavoli ministeriali raggiungano il loro scopo. Al fine di chiarire le idee a tutti gli interessati ricordo che FNCM, ed in particolare il sottoscritto, inizierà una serie di utili incontri su tutto il territorio nazionale dove saranno sviscerati tutti i dubbi in merito.
 
Donato Cavalluzzo
Presidente F.N.C.M.

07 settembre 2016
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