Ostetriche, con le donne più che mai
di Elisabetta Colciago
07 MAR -
Gentile Direttore,
vorrei con lei porre l’attenzione sul Percorso Nascita e affrontare tematiche emerse i giorni scorsi su alcuni articoli di giornali provinciali.
Il percorso nascita è inteso come l’insieme delle tappe che conducono verso la genitorialità, l’insieme dei servizi offerti per promuovere la salute di madre, nascituro e famiglia e per fornire assistenza ostetrica appropriata e competente durante gravidanza, travaglio, parto e puerperio. Il Sistema Sanitario Nazionale deve agire verso un cambiamento di rotta da un’assistenza prettamente medico-sanitaria, basata sulla patologia, a un’assistenza che promuove il benessere complessivo della persona, la sua salute, definita “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solamente l’assenza di malattia o di infermità” (Who, 1978).
Calato in ambito ostetrico, il concetto precedente si identifica nel rispetto e nella promozione della normalità dell’evento nascita, espresso chiaramente nelle Linee Guida elaborate dal SNLG dell’ISS in cui si afferma: “Il valore di riferimento di queste Linee guida è che gravidanza e parto sono processi fisiologici” (Istituto superiore di sanità, 2011, p. 12). Per questo motivo si raccomanda l’offerta di un modello assistenziale integrato, basato sulla continuità di assistenza ostetrica durante la gravidanza, il parto e il puerperio, poiché sulla base delle prove disponibili, a tale modello, si associano “esiti rilevanti per la salute materna e neonatale, compresa la maggiore soddisfazione della donna per l’assistenza ricevuta”.
In quest’ottica l’accento viene spostato da un lato sulle competenze innate della donna e dall’altro sulla figura dell’Ostetrica che viene ad assumere un ruolo centrale in tutto il percorso nascita. Le Linee Guida ISS affermano che: “alla donna durante la gravidanza, il parto e il puerperio deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell'Ostetrica/o” (ISS. SNLG 2011).
L’obiettivo principale è offrire assistenza ostetrica per una nascita attiva, attraverso il potenziamento delle competenze genitoriali e del nascituro, il rispetto e la promozione della normalità all’interno di un processo fisiologico quale è il percorso nascita.
Indagini dell’ISS dimostrano che quando il percorso nascita è preso in carico dai Consultori Familiari pubblici e dalle Ostetriche, la donna riceve informazioni che rispettano maggiormente le raccomandazioni definite dalle evidenze scientifiche, con una minore esposizione a quelle non raccomandate.
I modelli di cura centrati sulla donna e sulla figura dell'Ostetrica (midwife-led) sono sostenuti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto ritenuti fondamentali per la tutela della salute sessuale, riproduttiva, materna e neonatale e risultano particolarmente favorevoli anche sotto il profilo del rapporto costo-efficacia e costo-beneficio (The Lancet, Midwifery Series 2014); si basano sulla necessità di promuovere il normale decorso della gravidanza, parto e puerperio, garantendo assistenza one-to-one e continuità dell’assistenza da parte dell’Ostetrica quale professionista sanitario esperto della fisiologia del percorso perinatale e dell’assistenza alla diade madre/neonato. Tale modello di presa in carico garantisce il riconoscimento precoce dei fattori di rischio e della comparsa di deviazioni dalla normalità del percorso, sostengono l’appropriatezza clinico assistenziale, economica, l’accesso facilitato ai servizi sanitari, conducono a migliori esiti di salute materno-neonatale e ad una maggiore soddisfazione materna.
Il D.M. 740/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’Ostetrica/o” individua la figura dell’Ostetrica/o come l’operatore sanitario in grado di assistere e consigliare la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio. La L.42/1999 sancisce che ”Il campo proprio d'attività e di responsabilità delle professioni sanitarie di cui all'articolo 6 , comma 3, del Dlgs 30 dicembre 1992, n.502 e successive modificazioni e integrazioni, è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post base, nonché degli specifici Codici deontologici”. Il Decreto Legislativo 28 gennaio 2016, n. 15 autorizza le Ostetriche/ci ad accertare e sorvegliare la gravidanza normale in autonomia e ad effettuare gli esami necessari al controllo dell’evoluzione della gravidanza, nonché a prescrivere gli esami necessari per la diagnosi quanto più precoce di gravidanza a rischio.
Professionisti che rivendicano un ruolo nell’erogazione di assistenza all’interno del percorso nascita, senza aver acquisito competenze e conoscenze durante il percorso di studi di base e post-base, rischiano di fornire una sub-standard care a donne e neonati che devono invece ricevere assistenza ostetrica appropriata e basata su evidenze scientifiche da parte di professionisti competenti, per il raggiungimento della sicurezza.
Il dovere di ogni singolo professionista e del Sistema Sanitario e quello di rispettare le chiare normative nazionali e gli standard formativi che definiscono l’esercizio della professione.
La Federazione Nazionale Collegi Ostetriche con la Presidente Maria Vicario, è chiamata ad una riflessione e ad un intervento, confermando e sostenendo il ruolo delle Ostetriche quali esperte nella promozione della salute di genere, in particolare lungo il percorso nascita, poiché la medicalizzazione e l’espropriazione delle competenze della donna di divenire ed essere madre, sono giunti in Italia a livelli inaccettabili.
Dott.ssa Elisabetta Colciago
Ostetrica
References:
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07 marzo 2016
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