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Toscana. Molinaro (Ipasvi Arezzo): “Bene Gelli. Non ha senso medicalizzare ulteriormente Rsa”

di Cosimo Molinaro

24 AGO - Gentile direttore,
Interessante e finalmente coerente con quella che da più parti viene proclamata come una necessità ineludibile: quella di ripensare alcuni paradigmi clinico assistenziali e organizzativi per orientare l' offerta sanitaria territoriale ai reali ed emergenti bisogni dei cittadini e dei fruitori dei servizi sanitari e socio sanitari. Ci riferiamo alla posizione assunta dall'On. Federico Gelli - Responsabile sanità del PD - sulla mozione promossa dal Movimento 5 Stelle e approvata dalla Commissione sanità della Regione Toscana per introdurre la figura del Geriatra nelle RSA per la cura dei pazienti anziani e cronici.

Gelli ritiene che con tale proposta non si tiene conto di quella che è l'impostazione e la filosofia di base di tali strutture che non si garantisce alcun valore aggiunto al processo assistenziale visto che nelle Rsa ci sono già i medici di medicina generale che possono richiedere la presenza o la consulenza del medico specialista geriatra che in tali strutture l' intensità di cura è bassa. Riflessioni quelle dell'On Gelli più che condivisibili. Non ha molto senso in sintesi medicalizzare ulteriormente le RSA.

Le RSA sono, infatti, strutture molto vicine per impostazione assistenziale agli ospedali di comunità gestiscono pazienti con bassa intensità di cura e medio alta complessità assistenziale. I bisogni prevalenti sono correlati al mantenimento della continuità terapeutica all'effettuazione di procedure e prestazioni prevalentemente infermieristiche alla soddisfazione professionalmente impostata e pianificata dei bisogni di base al mantenimento esse possibile al miglioramento dell' autonomia residua fisica e della vivacità mentale anche attraverso il coinvolgimento della rete parentale e amicale. C'è insomma bisogno di tanta assistenza infermieristica fisioterapica e logopedica che se del caso possono contare sulla competenza dei medici di medicina generale a cui afferisce ogni assistito.

C'è bisogno insomma, e nelle 24 ore, di un congruo numero di infermieri - supportati da operatori sociosanitari - e di un pool di fisioterapisti e logopedisti che operano richiamandosi e piani di assistenza individualizzata che saranno la base metodologica anche dell' assistenza domiciliare integrata al paziente che lascia la struttura.  Valuti dunque la Giunta e con mente aperta l'introduzione nelle RSA della figura del “medico geriatra di Residenza sanitaria assistita”.



Cosimo Molinaro 
Presidente IPASVI Arezzo

24 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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