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Si chiude un anno confuso e assurdo per la radiologia italiana

di Massimiliano Campana

21 APR - Gentile Direttore,
sta per concludersi un biennio orribile quanto confuso e assurdo per la radiologia italiana. Lo considererò personalmente concluso quando il processo per la collega TSRM Consuelo La Valle avrà fine. Si è partiti con i casi toscani di Marlia e Barga, conclusisi con l'assoluzione dei tecnici di radiologia ma preme ricordare che per situazioni analoghe è ancora in piedi un contenzioso vista la sentenza del Tar Friuli che annulla tutte le procedure di gestione dell'esame radiologico scritte con l'intento di snellire in sicurezza il flusso di lavoro dei Servizi di Radiologia.
 
Almeno a detta dello scrivente, gli organi centrali di Ministero e le Rappresentanze degli Ordini Professionali dovrebbero, con celerità, attuare una revisione congiunta se non totale almeno massiccia di tutto l'iter dell'atto radiologico al fine di poterlo aggiornare alle nuove competenze acquisite dalle professioni nonchè all'aggiornamento delle tecnologie ospedaliere.

Torno a richiamare l'attenzione su quanto di confuso e assurdo sia stato questo biennio perchè è di pochi giorni fa la delibera della Asl di Taranto di procedere nella determina dei vincitori di un posto del pubblico impiego mediante sorteggio perchè la stessa Asl non era in grado di poter procedere a tutti gli adempimenti concorsuali in tempo utile a garantire continuità assistenziale. Solo grazie all'intervento deciso e diretto del Presidente del Collegio TSRM, Dr. Antonio Alemanno, si è arrivati ad una almeno parziale risoluzione di quello che poteva probabilmente essere uno scomodo precedente se nessuno fosse intervenuto. Già trovo assurdo di come "basti" organizzarsi in cooperative per avere la possibilità di lavorare in un ospedale pubblico. Con tale metodologia, infatti, si arriva alla chiamata diretta del professionista cercato, in barba a qualsiasi procedura concorsuale sia essa finalizzata all'assunzione a tempo indeterminato oppure a tempo determinato e andando contro qualsiasi idea di trasparenza della pubblica amministrazione.

Chiudo dicendole che mi piacerebbe si potesse arrivare a concorsi nazionali,così come accade per altri profili del pubblico impiego, con un'unica singola graduatoria per ogni singola professione, magari anche espletati contemporaneamente in quattro sedi diverse (nord, centro, sud ed isole) al fine di ridurre al minimo il sospetto di combine e al fine di poter avere graduatorie già pronte all'uso ed evitare un altro "Caso Taranto", potendo così spalmare i costi del concorso sull'intero SSN.

E mi piacerebbe che si arrivasse ad una riforma, vera, della formazione. Ma questo è un altro argomento e lascio stare.

Dott. Massimiliano Campana
Tsrm

21 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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