Tsrm e medici radiologi. Ma è possibile che non siano ancora chiari gli ambiti di competenza?
di Paolo Mazzacurati
23 MAR -
Gentile Direttore,
ho seguito la sequenza degli articoli pubblicati a firma del collega Tsrm Dott. Claudio Matteucci e dal Dott. Andrea Magistrelli e mi sembra che quanto si sia potuto leggere rifletta esattamente e, me lo lasci dire drammaticamente, ciò che molti pensano e forse troppi pochi hanno il coraggio di affermare.
Fino ad un recente passato il Tsrm ed il Medico veleggiavano tranquillamente solcando qualunque onda talvolta in un contesto di silenziosa sudditanza a senso unico (Tsrm vs Medico), talvolta in uno spirito di collaborazione ed integrazione professionale veramente proficuo sia per i rapporti professionali che, soprattutto, per il beneficio che ne ricava l’utente / paziente.
Entrambe le situazioni esisteranno ancora a lungo perché è fisiologico che possano esserci professionisti che ritengono utile o perlomeno “poco faticoso” far tacere se stessi a fronte di altri professionisti che rivestono ruoli apicali ma per fortuna esistono, e sono la maggioranza, situazioni dove il rispetto delle reciproche professionalità consente una navigazione tranquilla ed efficace verso la meta.
Questo contesto è stato scosso da alcuni eventi che hanno ingrossato le acque, alzato i venti e portato un po’ di tempesta, producendo alcuni effetti di disturbo sul concetto, molto modaiolo, di “lavoro di squadra” del quale tanto si sente parlare e che è stato riportato anche nella lettera dell’11 marzo a firma del Dott. Magistrelli.
Di questa “scossa” ne sono giustamente responsabili la sentenza del Tribunale di Lucca sul Caso Marlia e la più recente sentenza del Tribunale Amministrativo per il Friuli Venezia Giulia; in una si tratta di materia penale e nell’altra di annullamento di atti amministrativi.
Sin dall’inizio dell’una (Marlia) fino alla conclusione dell’altra (Tar FVG) si sono succedute pubblicazioni e documenti finalizzati, secondo alcuni, a migliorare le modalità organizzative di erogazione delle prestazioni diagnostica per immagini; parallelamente altri hanno prodotto elaborati all’interno dei quali sono stati espressi concetti e convinzioni in merito ad attività delegabili e valorizzazione del ruolo tecnico – strumentale del Tsrm, portando via via ad una divaricazione delle posizioni dei Tsrm nei confronti dei Medici e viceversa, il tutto raggiungendo anche toni ruvidi e tristi cadute di stile.
Quello che più sorprende però è che entrambe le posizioni vertono sul richiamo al rispetto di una legge, la 187/2000, invocata dall’uno o dall’altro a propria difesa o attacco evidenziando quindi, come correttamente afferma il collega Tsrm Dott. Claudio Matteucci, che un problema esiste e che di conseguenza debba essere affrontato.
Ma se tutti vogliono il rispetto di una legge, ci mancherebbe pure, ma nella realtà sembra avvenire il contrario, chi è il portatore di ragione? Forse la norma non è ben comprensibile? Altri precetti normativi contribuiscono a creare confusione?
E’ ancora possibile dopo 15 anni dell’esistenza di una legge, due sentenze, il proliferare di documenti, lettere, procedure, protocolli desiderati ed invocati, ecc… che si possa pensare di trovare la quadra della situazione arroccandosi su posizioni di rendita, di gerarchizzazione dell’attività sanitaria, dell’indipendenza ad ogni costo?
Allora i tempi sono maturi per ascoltare la voce, condividendone dubbi, paure e sensazioni di chi, come alcuni dei nostri colleghi Tsrm coinvolti nei casi Marlia e Barga, hanno vissuto sulla propria pelle l’esito di un caso che forse rimarrà unico e fine a se stesso? E prestare attenzione al parere dei Medici, degli Avvocati, dei Medici legali riteniamo sia utile? Farlo con educazione e spirito propositivo sgombrando la discussione da preconcetti, pregiudizi o battaglie sindacali pensiamo sia opportuno?
Se le risposte sono affermative allora incontriamoci il 22 maggio a Bologna in occasione del V Meeting annuale di gestione dei sistemi RIS – PACS,
www.prorad.it, proviamo a considerare i fatti, le norme e le posizioni di entrambe le parti, facciamoci aiutare da esperti e proviamo di esprimere una reale volontà di collaborazione.
Venite anche voi Dott. Magistrelli e Dott. Matteucci, magari le parole ed il confronto esprimono meglio e più compiutamente ciò che uno scambio epistolare può fare.
Dott. Paolo Mazzacurati
Presidente Associazione Professional Radiographer
23 marzo 2015
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