Paradossali i dati sull'occupazione della Cgia di Mestre. Ci sono oltre 25mila infermieri disoccupati
di Andrea Bottega
10 SET -
Gentile direttore,
ho avuto modo di leggere
l’articolo apparso l’altro ieri su Quotidiano Sanità inerente le professioni più difficili da reperire e non so dire se sono stato più colto da stupore o da disperazione. Di infermieri, Nursind, qualcosa se ne intende e in occasione della festa internazionale dell’infermiere del maggio di quest’anno abbiamo svolto e pubblicato un’anteprima di un’indagine sullo stato occupazione della nostra professione. A giorni sarà concluso lo studio e pubblicheremo i dati completi.
Non riusciamo a capire come oggi si possa affermare che “circa 800 posti di infermieri ed ostetriche rischiano di non essere coperti”. Certo sappiamo che le analisi della Cgia di Mestre godono di grande credito ma affermare una tal cosa è certamente paradossale. È paradossale perché, solo per rimanere nel ricco nordest, in questi mesi si svolgeranno le preselezioni di alcuni concorsi pubblici per infermiere che vedono una media superiore ai 3-4 mila partecipanti per pochi posti per ogni azienda sanitaria. La situazione non è eccezionale ma è da così a peggio in tutta Italia. Non conosciamo la fonte delle analisi della Cgia di Mestre, noi abbiamo chiesto direttamente agli infermieri se, dopo la laurea, hanno trovato lavoro. Ci risultano più di 25.000 infermieri disoccupati, uno spostamento verso l’impiego nel privato anche con rapporti di lavoro prima poco utilizzati (fenomeno delle partite iva). Se la Cgia di Mestre ci fa sapere dove sono disponibili quegli 800 posti (inquadrati e pagati da infermiere) Nursind è disponibile a mettere a disposizione la sua rete di contatti per garantire la copertura della domanda.
Dr. Andrea Bottega
Segretario nazionale Nurdind
10 settembre 2014
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