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Competenze infermieristiche. Lorenzin apra subito un confronto con i medici

di Riccardo Cassi

22 APR - Gentile Direttore,
dopo aver superato indenni lo scoglio del DL di Governo, ritengo che sia venuto il momento di riprendere il discorso sull’atto Stato Regioni sull’implementazione delle competenze infermieristiche, su cui dopo la secca smentita delle OO.SS. mediche in merito ad una presunta condivisione, è calato il silenzio. Eppure non è una questione da poco: l’imposizione di norme non condivise avrebbe ricadute pesanti sul clima delle strutture sanitarie, esasperando una conflittualità interna che non conviene a nessuno, prima di tutto ai cittadini.

Inoltre la proposta di modifica del Titolo V della Costituzione rende l’atto superato e non si comprende la pervicacia nel portare avanti norme che riflettono un modello ritenuto da modificare, quasi a rappresentare un ultimo colpo di coda delle Regioni a volersi appropriare competenze che devono essere dello Stato.

Sono mesi che le OO.SS. mediche sostengono che non si possono modificare le competenze di una professione senza allo stesso tempo ridefinire il ruolo dei professionisti che lavorano fianco a fianco. L’assurdità della vicenda è che si è voluto dividere irragionevolmente l’assistenza dalla diagnosi e cura, come se il cittadino paziente fosse spacchettabile nei bisogni e non un soggetto unico la cui salute ha il diritto costituzionale di essere tutelata al meglio delle conoscenze della scienza medica.

Condivido in pieno, quindi, la proposta di Ivan Cavicchi che in un’intervista rilasciata al Nursind parla di necessità di riaprire il confronto tra le professioni nel contesto di quella che chiama “coevoluzione”, armonizzando l’atto medico e le competenze avanzate e definendo un modo nuovo di cooperare.

Vi è una “questione medica” sempre più urgente, che riguarda anche la colpa professionale, la necessità di uno stato giuridico e di una carriera che rimotivino i medici, la modalità della formazione e di accesso al servizio, tali da consentire di risolvere il dramma del precariato, ma all’interno della quale il rapporto con le professioni sanitarie, in particolare con quella infermieristica, assume notevole rilevanza.

Ci appelliamo quindi al Ministro Lorenzin che ha dimostrato di avere veramente a cuore il SSN, di farsi carico del problema e di aprire al più presto un confronto con le categorie interessate.

Cordiali saluti

Riccardo Cassi
Presidente CIMO ASMD

22 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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