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Io infermiere, deluso dalla sanità toscana

di Pietro Caramello

30 GEN - Gentile direttore,
quando mi sono trasferito a Firenze dal Piemonte credevo di essere giunto in una regione dove il servizio socio-sanitario funzionasse davvero nella quotidianità rispetto alla mia Regione d’origine invece sempre più spesso orientata al profit anche nel socio-sanitario.
 
La legge 402/2004 aveva in qualche modo suffragato questa mia ipotesi in quanto, per la prima volta, l’assistenza in RSA veniva definita in maniera inequivocabile e si dava respiro dicendo che i pazienti anziani afferenti a questo servizio non erano tutti uguali e di conseguenza il sistema di gestione doveva modellarsi in termini di presenza del personale.
 
Bene, tutti sappiamo come è finita la questione, come sono finiti i nuclei specialistici e soprattutto sappiamo che nessuno ha vigilato affinché le risorse economiche impiegate fossero utilizzate in maniera appropriata. La storia italica della cattiva gestione non ha risparmiato nemmeno questa regione.
 
La situazione socio sanitaria sta per esplodere senza che nessuno metta in campo alcuna scelta di buon senso, magari si facesse un PSR ma prima si dovrebbero correggere leggi vecchie di 15 anni e che non sono più in linea con l’attuale situazione.
 
Gli anziani aumentano (dati ISTAT) e con loro aumentano le patologie croniche (dati ISTAT), le patologie croniche non sono prese in carico perché i servizi territoriali sono ingolfati, perché i MMG sono ingolfati, perché le RSA sono ferme a strategie assistenziali vecchie di 15 anni. Ci sarebbe da spendere un fiume di parole sul significato di presa in carico che vi voglio risparmiare.
 
A questo aggiungo che i ricoveri impropri, gli accessi ai DEA degli ultra75 sono in  aumento in quanto, laddove non vi è un professionista della salute a seguire il paziente questi non è compliante nella terapia, infatti 4 pazienti su 10 non seguono la terapia prescritta.
Cosa si sta facendo per correre ai ripari? Nulla!  Annunci, tanti, fatti concreti poco e confusionari.
 
Un esempio:
la legge Balduzzi sul riordino dell’assistenza territoriale vedrà nei prossimi mesi scomparire il Medico di Continuità Assistenziale (la vecchia guardia medica) dalle 24.00 alle 08.00 e si dice che per le emergenze ci si dovrà rivolgere al 118??!! Contemporaneamente si vogliono tagliare le centrali operative dello stesso 118!
 
Nelle strutture RSA spesso di notte ci sono Operatori Socio Sanitari che per profilo non possono somministrare nemmeno un Paracetamolo, la domanda che mi pongo, cosa si sta aspettando per promulgare una delibera che obblighi tutte le RSA (che ricordo sono anche Residenza SANITARIE) a provvedere a mettere in sicurezza gli anziani con la presenza di personale infermieristico? Vede Dr. Marroni, oltre a proteggere i suoi cittadini anziani favorirebbe anche delle assunzioni.
 
Sono domande che vorrei rivolgere all’Assessore Marroni ed al Presidente Rossi, i quali sappiano che il mio voto lo hanno già perso e non mi stupirei se molti come me gireranno le spalle al PD alle prossime elezioni.
 
Pietro Caramello
Infermiere Esperto in Assistenza Geriatrica
Responsabile Attività Infermieristiche

30 gennaio 2014
© Riproduzione riservata

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