I deficit regionali e lo sblocco di risorse. ‘E alla fine vissero tutti felici e contenti”
di Nadia Negri
27 MAG -
Gentile direttore,
è sempre stimolante leggere articoli che si contrappongono del tipo: via libera ad a
nticipo di 2 miliardi di euro per 6 Regioni con deficit sanitari “Cicale”, e il prevedibile
furioso contraddittorio di Regioni virtuose e per questo non premiate “Formiche”. Una diatriba che si perde nella notte dei tempi. Inerente l’esempio letterario, di Jean de La Fontane, che metaforicamente metteva in evidenza la fragilità d’equilibrio tra questi differenti stili di vita e il relativo finale con morale annessa, della quale però è sempre più palpabile la difficoltà di applicarla con oculata coscienza.
Personalmente vorrei anch’io aggiungere una similitudine concettuale al divario sopra citato: mettersi la coscienza a posto facendo l’elemosina ad un bambino, un vecchio o ad un andicappato infreddolito ed affamato al semaforo di un incrocio, dando così l’opportunità di non innescare una sorta di cambiamento, anzi istigando eventuali malintenzionati e/o privi di scrupoli di sfruttare tali situazioni.
Sotto l’influenza propagandata dell’“effetto” di una situazione ritenuta estrema, si rischia di trascurare la “causa” che l’ha determinata. Si continuano a tamponare, solo momentaneamente, situazioni che se ben gestite a monte con progetti mirati non si sarebbero verificate. Decisamente impegnativo sdoganarci da un infinito Pozzo di S. Patrizio, prevenire è moralmente ed economicamente più conveniente che curare. Se volere è potere sicuramente la soluzione è in un’altra morale fiabesca, racchiusa nell’intelligenza coniugata ad una sensibilità umana che dovrebbero adottare in unione d’intenti chi ci rappresenta. “E alla fine vissero tutti felici e contenti”.
Nadia Negri
27 maggio 2013
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