Fisioterapisti. Riflessioni sui ritardi della Federazione nazionale: codice deontologico e altre priorità irrisolte
di Fabio Bracciantini
14 OTT -
Gentile Direttore,la recente
lettera del Presidente Tavarnelli, che ha sottolineato il mancato avvio dei lavori sul nuovo Codice Deontologico dei Fisioterapisti, mi ha sollecitato alcune riflessioni; partendo da quel testo, che condivido al 100%, emergono alcune preoccupazioni concrete circa la gestione delle priorità professionali da parte del Comitato Centale della Fnofi.
Già a dicembre dello scorso anno, in concomitanza con il primo Congresso della Fnofi, il Presidente Dott. Piero Ferrante aveva rassicurato il Consiglio Nazionale - e per suo tramite gli iscritti - dei passi significativi in avanti che si stavano prospettando: nonostante quegli impegni ad oggi persistono delle evidenti incompiute. Tra queste spiccano:
1. L’avvio dei lavori per un tavolo che coinvolga le migliori risorse che la Professione ha a disposizione, con il doveroso coinvolgimento delle altre Federazioni, sul Nomenclatore delle Professioni Sanitarie, più volte sollecitato. A tal fine nel giugno scorso un gruppo di Dirigenti di Area Riabilitativa del SSN, tra cui il sottoscritto, ha consegnato al Presidente FNOFI un documento contenente analisi delle criticità e proposte operative per delineare un percorso utile a tracciare e valorizzare con chiarezza le competenze e i ruoli specifici dei Professionisti. La sua mancanza non solo genera incertezze e lungaggini nei percorsi di cura, ma manca di testimoniare l’importante lavoro svolto dai professionisti sanitari nei contesti operativi del SSN, con il rischio (che è ormai una certezza) di vedere azzerate esperienze regionali virtuose e coerenti con i principi di appropriatezza e sostenibilità.
2. Il più volte annunciato Centro Studi, che rappresenterebbe una risorsa strategica per l'approfondimento e l'innovazione in ambito fisioterapico grazie anche al contributo degli OFI Territoriali, del mondo Accademico, delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti. Il Centro Studi, previsto e finanziato da un apposito capitolo nel Bilancio previsionale 2024, avrebbe rappresentato un nodo cruciale per lo sviluppo e la crescita della professione. Tuttavia il suo effettivo avvio tarda a concretizzarsi: alla vigilia della discussione sul Bilancio previsionale 2025 ignoriamo come questo Centro Studi sarà organizzato, su quali obiettivi strategici lavorerà e da chi sarà composto. Paradossalmente come Presidente di un OFI territoriale sarò chiamato a votare il rifinanziamento di un “qualcosa” che non ha ancora preso forma e sostanza nel corso del 2024.
3. Documento di posizionamento su valutazione funzionale e diagnosi fisioterapica, collegato allo sviluppo della formazione universitaria: uno strumento necessario che mira, attraverso atti concreti, a definire con chiarezza i profili di competenza e responsabilità del fisioterapista, rilanciando la nostra professione e allineandola al più vasto panorama europeo, che già vede chiari percorsi di formazione specialistica e il conseguente riconoscimento di competenze specialistiche avanzate, quanto mai utili al SSN, specialmente in un momento di grande crisi e trasformazione come quello attuale. Una parte consistente della professione chiede che la figura del fisioterapista possa, a partire dal consolidamento dell’autonomia professionale in termini di intervento valutativo e prescrittivo, essere definitivamente e inequivocabilmente riconosciuta come figura responsabile della valutazione funzionale e della diagnosi fisioterapica, nonché della redazione del programma fisioterapico. L’assenza di un documento di posizionamento continua a creare confusione a vari livelli sulla portata delle competenze professionali, rischiando di limitare il pieno riconoscimento del ruolo dei fisioterapisti nell’ambito sanitario.
“Il potenziale della professione è dunque contenuto nella grande opportunità di far convergere saperi, dimensione organizzativa e rappresentanza istituzionale per creare quel “sistema professione” che, unico, potrà consentire di esprimere la massima realizzazione della professione del fisioterapista”, si legge nel programma elettorale della lista guidata dal Presidente Ferrante: e quanto sopra riportato era parte integrante di quel programma.
Il ritardo nell'affrontare queste tematiche, nonostante gli annunci di “riforme imminenti”, solleva interrogativi fondati sulla capacità di questo CC di rispondere in maniera adeguata alle esigenze di una professione in continua evoluzione. È fondamentale che, a partire dalle ultime settimane di un anno ormai agli sgoccioli, il CC si impegni con più concretezza - e con il massimo supporto che proviene dai territori - nel dare seguito a quei progetti, per garantire un futuro chiaro e definito alla professione il cui fine ultimo è quello di dare piena attuazione del dettato Costituzionale previsto dall’art. 32.
Fabio BracciantiniPresidente OFI Firenze Arezzo Lucca Massa Carrara Pistoia Prato
14 ottobre 2024
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