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La Dirigenza delle Professioni Sanitarie è sempre figlia di un Dio minore

di Marcello Bozzi 

15 MAR - Gentile Direttore,
prendo atto dal Giornale da Lei diretto (12 mar 2024) della pubblicazione in Gazzetta del CCNL Dirigenza Medica e Sanitaria 2019-2021.

Vengono posti tre tipi di problemi:
1. gli aspetti economico-contrattuali della Dirigenza delle Professioni Sanitarie
2. il riconoscimento di status e ruolo degli stessi
3. la determinazione delle posizioni dirigenziali necessitanti per il corretto funzionamento del sistema ed i relativi indirizzi a Regioni ed Aziende

1. gli aspetti economico-contrattuali della Dirigenza delle Professioni Sanitarie
a. Viene evidenziato che per il terzo rinnovo contrattuale non viene prevista l’indennità di esclusività per la Dirigenza delle Professioni Sanitarie. A prescindere dal fatto che possa trattarsi di una necessità di ampliamento di fondi, o di una diversa ripartizione dei fondi esistenti, o della necessità di uno specifico finanziamento, la Dirigenza delle Professioni Sanitarie rimane l’unica a non beneficiare di tale riconoscimento!

b. Viene dato particolare risalto alla neo-istituita “indennità di specificità sanitaria” e l’art. 66 specifica “… omissis … ai fini del riconoscimento e della valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte dalla dirigenza inquadrata nei profili del ruolo sanitario diversi dai profili di dirigente medico e veterinario, … omissis … denominata “Indennità di specificità sanitaria" che ha la medesima natura dell’indennità di specificità medico- veterinaria” (con una “medesima natura” ed una differente valorizzazione, con un gap negativo pari a 7.780,51€ per la Dirigenza delle Professioni Sanitarie)

L’auspicio è che parti coinvolte nelle contrattazioni (dalla CSR, al Comitato di Settore, all’ARAN), e/o i livelli Ministeriali e Governativi, si attivino fattivamente per il superamento della questione posta, per il riconoscimento di pari diritti e pari dignità alla Dirigenza delle Professioni Sanitarie.

2. il riconoscimento di status e ruolo della Dirigenza delle Professioni Sanitarie
Il primo incipit al riconoscimento della Dirigenza delle Professioni Sanitarie è arrivato con la l. 251/2000 - Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica" (5 lustri fa!)

Il comma 2 dell’Art. 1 riporta “… omissis … lo Stato e le regioni promuovono, nell'esercizio delle proprie funzioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, la valorizzazione e la responsabilizzazione delle funzioni e del ruolo delle professioni infermieristico-ostetriche al fine di contribuire alla realizzazione del diritto alla salute, al processo di aziendalizzazione nel Servizio sanitario nazionale, all'integrazione dell'organizzazione del lavoro della sanità in Italia con quelle degli altri Stati dell'Unione europea.

Il comma 3 dell’art. 1 specifica “Il Ministero della sanità, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emana linee guida per:

a) l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni;

b) la revisione dell'organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata”.

Fermo restando i riferimenti normativi e contrattuali della Dirigenza delle Professioni Sanitarie al pari delle altre Dirigenze Sanitarie, senza i riconoscimenti di cui ai commi 2 e 3 dell’Art. 1 della l. 25172000 (ma i medesimi principi vengono ripresi dagli artt. 2-3-4 che riguardano le altre 3 aree delle Professioni Sanitarie), viene meno il riconoscimento di status e ruolo della dirigenza richiamata.

3. la determinazione delle posizioni dirigenziali necessitanti per il corretto funzionamento del sistema ed i relativi indirizzi a Regioni ed Aziende
Sulla base di quanto definito nel punto precedente, tenuto conte delle complessità organizzative e gestionali di cui al DM 70/2015 e al DM 77/2022, al fine di garantire una uniformità di “governance” su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle articolazioni organizzative e professionali definite nel vigente CCNL Dirigenza Sanitaria, relativamente alla Dirigenza delle

Professioni Sanitarie, è auspicabile prevedere:
• n. 1 Direzione SC a livello di Direzione Aziendale
• n. 1 Direzione SS a livello di singolo Presidio Ospedaliero
• n. 1 Direzione Professionale a livello Dipartimentale e/o di Strutture ad alta complessità organizzativa e gestionale (sulla base del dimensionamento e delle caratterizzazioni presenti)
• n. 1 Direzione SS a livello di ogni singolo Distretto

Quanto sopra si rende necessario per il corretto funzionamento del sistema (sempre più complicato e complesso) e per la gestione razionale delle risorse. Non si tratta di una “lobby” professionale ma, molto più semplicemente, di una specificità e di una caratterizzazione di saperi, non mutuabili da altri.

Relativamente ai punti 2 e 3 risulta importante un autorevole intervento di indirizzo Ministeriale per uno sviluppo, implementazione e valorizzazione della Dirigenza delle Professioni Sanitarie in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale (oggi presente “a macchia di leopardo”).

Dott. Marcello Bozzi
Segretario ANDPROSAN – Associata COSMED

15 marzo 2024
© Riproduzione riservata

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