Autocertificare l’assenza dal lavoro per malattia, perché no?
di Pietro Pellegrini
06 FEB -
Gentile direttore,tramite
Quotidiano Sanità mi permetto di riproporre all'attenzione una proposta semplice e non onerosa per migliorare l'utilizzo del tempo medico: consentire al cittadino di autocertificare l'assenza dal lavoro per malattia fino ad un massimo di cinque giorni non prorogabili.
La proposta è già stata avanzata in passato e se n’era parlato durante il Covid nel quale si erano verificate nuove ed altre possibilità di lavoro (smart working) e di cura (telemedicina).
L'autocertificazione è in uso in diversi Paesi Europei e in Italia è già stata introdotta in ambito scolastico con risultati positivi.
Ora sarebbe molto importante che il Parlamento consentisse di applicarla anche ai lavoratori pubblici e privati.
In un’ottica di empowerment del paziente determinerebbe la sua responsabilizzazione e al contempo favorirebbe la razionalizzazione degli accessi ai servizi sanitari e il loro utilizzo appropriato.
Il lavoratore dovrebbe trasmettere in forma autonoma l'autocertificazione all’Inps con modalità telematica al portale o residualmente in forma cartacea e informare il suo medico di medicina generale. Il sistema Inps potrebbe disporre o meno la visita fiscale in base a criteri studiati sui dati, su algoritmi o sulle precedenti assenze del lavoratore. Infatti, l’autocertificazione per l’assenza dal lavoro non fa venire meno le possibili verifiche della malattia mediante visite fiscali da parte dell'Inps anche al fine di limitare assenteismo e abusi.
Questo semplice provvedimento permetterebbe di ridurre di circa il 75-80% le certificazioni di malattia e liberebbe un numero assai significativo di ore mediche per attività di diagnosi e cura.
Perché non farlo?
Pietro PellegriniSubcommissario SanitarioAusl di Parma
06 febbraio 2024
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