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Ispettori al Careggi, ignoranza e pregiudizi minano la salute dei giovani

di Luca Bruno

25 GEN - Gentile Direttore,
come Amigay Aps, associazione di operatori sanitari lgbt friendly, esprimiamo le nostre perplessità in merito all’ispezione del ministero della salute inviata all’ospedale Careggi di Firenze per valutare l’operato dell’equipe multidisciplinare di incongruenza di genere nell’adolescente.

Il senatore Gasparri aveva sollevato dubbi su un uso “leggero” della triptorelina da parte del centro, affermando che ci fossero prescrizioni anche a bambini di 11 anni. Questo dato di partenza è notoriamente possibile laddove la pubertà inizi prima. La Triptorelina nasce appunto come farmaco indicato per curare la pubertà precoce. Non è indicato nei minori transgender prima dello stadio Tanner II ma ha senso darlo a qualunque minorenne, transgender oppure no che sviluppi la pubertà precocemente (prima degli 8 anni nelle femmine e dei 9 anni nei maschi).

I dati in nostro possesso ci dicono però che in ogni caso l’età media dei pazienti che accedono al Careggi come Centro regionale per l’incongruenza di genere è di 14,8 anni e quella dei casi per i quali risulta necessario il trattamento farmacologico è di 15,2 anni.

Sappiamo anche dai protocolli esistenti che un adeguato supporto psicologico non viene sempre fornito dal Careggi perché fornito direttamente dall’ASL Toscana Centro.

È evidente che tutti questi dubbi li possa avere solo un politico disinformato e disinformante, a fronte di una realtà medica molto diversa e che invece andrebbe implementata in tutta Italia, perché ovviamente i Minori Gender Variant esistono in ogni ASL.

I minorenni prepuberi di genere non conforme esistono in tutto il mondo, è una condizione naturale e nel corso dell’adolescenza possono persistere o desistere nell’incongruenza di genere. Stando alle ultime linee guida internazionali SOC-8 del 2022, è necessario fornire supporto psicologico a queste persone e alle loro famiglie per evitare che in un ambiente ostile sviluppino ansia, depressione, autolesività suicidaria e non suicidaria.

Il clima creato dalla politica, dalle associazioni disinformanti e disinformate, che speculano sull'ignoranza della popolazione generale e sui pregiudizi antiscientifici, aumenta il disagio di queste famiglie e aumenta il rischio tanto per i genitori quanto per i figli di gravi danni relazionali, psicologici e fisici.

Proteggere la salute di questi ragazzi e ragazze è molto difficile in Italia dove i centri multidisciplinari per gli adolescenti sono pochissimi, circa 9 secondo il sito Infotrans della ISS www.infotrans.it . Nel caso in cui soffrano di Incongruenza di Genere e abbiano iniziato la pubertà (Stadio Tanner 2 dello sviluppo puberale) possono ricevere la prescrizione della Triptorelina, unico analogo del GnRH approvato in Italia (usato anche per pubertà precoce da anni) per sospendere la pubertà e poter riflettere sulla loro identità di genere in maniera più lucida, attenuando le sofferenze derivanti da cambiamenti puberali non desiderati poiché non congruenti con il sesso assegnato alla nascita.

La Triptorelina non ha effetti collaterali significativi, se non quelli desiderati dai minori gender variant, ed eventuali rischi di riduzione della densità ossea sono anch’essi perfettamente reversibili alla sua sospensione o all' introduzione di Ormoni Cross-Sex.

L’AIFA prevede la prescrivibilità e rimborsabilità di questo farmaco in Italia solo se è stata fatta diagnosi da un’equipe multidisciplinare di incongruenza di genere dell’adolescente composta da psicologi, neuropsichiatri infantili, endocrinologi, pediatri e bioeticista.

La tutela del nucleo familiare ed il supporto ai genitori sono un tema fondamentale per la salvaguardia di questi minori, di cui la politica, inviando ispezioni definite forse ironicamente come “non punitive”, ma anche chiedendo una revisione delle già troppo restrittive linee guida attuali, sconvolge in modo inaccettabile.

Ci auguriamo che in futuro anziché cercare il pelo nell’uovo per negare diritti sanitari a queste persone sulla base di pregiudizi e non di evidenze scientifiche, si focalizzi l’attenzione sul vero problema sociale e sanitario italiano costituito dalla omotransfobia e dalla carenza di centri specialistici dedicati alla tutela delle persone transgender e di genere diverso la cui visibilità e quindi le cui esigenze sanitarie sono in aumento negli ultimi anni a causa dell’anticipazione dell’età del coming out, come mostrato dagli studi internazionali (Gallup) e da alcuni piccoli studi italiani (ISS).

Dott. Luca Bruno
Specializzando in Endocrinologia
Socio AMIGAY aps

25 gennaio 2024
© Riproduzione riservata

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