Gentile Direttore,
il recente contributo del dott. Spada coglie nel segno ogni aspetto della ormai epica contesa tra medici e non medici nel garantirsi l’uso di qualcosa in modo improprio nel merito di competenze professionali specialistiche.
A corroborare tale analisi e a giustificare la visione proposta giunge l’accoglimento, da parte del Consiglio di Stato, in data 27/09/2023, di un ricorso presentato dal Sindacato dei Medici di Medicina Fisica e Riabilitazione per l’annullamento della Delibera n. 1057/2019 dell’AUSL Toscana Centro sulla sperimentazione del modello assistenziale de “Fisioterapista di Comunità”. I ricorrenti hanno lamentato il mancato coinvolgimento del Fisiatra e la presunta istituzione di una “nuova professione sanitaria”.
Il tutto grazie ad un, a dir poco, anacronistico parere dal Ministero della Salute, nel quale si possono evidenziare preconcetti e riproposizione di modelli tendenti ad una visione medicocentrica ed orientata a relazioni di tipo ancillari, che vede il fisioterapista come “mero esecutore di prescrizioni mediche” in palese contrasto con le normative vigenti in materia: L. 42/99; L. 251/2000; L. 24/2017; L. 3/2018.
Questa sentenza, peraltro, è in evidente antitesi con quanto che lo stesso CdS ebbe ad affermare in occasione di un suo precedente pronunciamento sull’ attività del fisioterapista in farmacia: “Non esiste infatti una norma che imponga al fisioterapista, allorché eroga prestazioni rientranti nella propria competenza, di agire alla presenza o quanto meno sotto il controllo dello specialista”.
Parafrasando il compianto Luca Benci, quella dei ricorrenti, parrebbe una sortita “malpancista”, «proprio da ignoranti del diritto» e dei ruoli professionali nella sanità odierna, in forte ritardo con quanto accade nel resto d’Europa, del mondo e pure in surreale contrasto con la recente produzione dottrinale pubblicata nel 2022 dal “Bulletin of the World Health Organization” (nr.100), nella quale, avendo quale obiettivo la descrizione del modello del Fisioterapista Familiare e di Comunità nell’ambito dei servizi riabilitativi e di assistenza sanitaria di base, sono descritti i dati preliminari ottenuti su un campione di 165 pazienti reclutati nella Ausl Toscana Centro nel periodo aprile-dicembre 2021, che mostrano come, entro un massimo di quattro interventi effettuati prevalentemente a domicilio (94%), nel 77% dei casi siano stati raggiunti gli obiettivi fissati, senza eventi avversi segnalati. Solo nel 6,1% dei casi è stato proposto un percorso riabilitativo con attivazione specialistica e senza che L’Azienda abbia sostenuto costi aggiuntivi.
Ma siamo certi che quanto successo non vada a minare l’autonomia della Regione Toscana in virtù del Titolo V della Costituzione cancellando anni di buone pratiche regionali sulla presa in carico globale degli utenti? Anni di autonomia e responsabilità professionali di tutti gli attori coinvolti nella Sanità di Iniziativa: MMG, Infermieri, Fisioterapisti e tutte le Professioni coinvolte.
Quella individuata da Spada è effettivamente una circuitazione disfunzionale un effetto “yo yo” simile a quello dei disturbi Narcisistici di Personalità: certe parti della classe medica si stanno rivelando sempre più tendenti a sperimentare una pretesa professionalità in cui non si riescono a condividere i canoni di una sana attività specialistica basata sulla condivisione reciproca del sapere e del saper fare. Le altre professioni vengono percepite come “attività subordinate”, che bisogna dominare e/o che debbano soddisfare esclusivamente i propri instabili e mutevoli bisogni.
È quindi una dominanza “narcisista”, mal sopportata da chi dovrebbe esserne vittima. Una condizione sgradevole, caratterizzata dall’oscillare tra momenti in cui si sentiranno indispensabili ed amate (come in epoca pandemica) e momenti di opportunismo, trascuratezza ed abbandono.
Bene hanno fatto gli Ordini dei fisioterapisti toscani a chiedere un intervento urgente da parte della Federazione Nazionale presso il Ministero della Salute.
Diversamente da quanto occorso per altri ambiti professionali, il coordinamento della regione Toscana dell’Ordine della Professione Sanitaria di Fisioterapista ha emesso un proprio documento indirizzato alla Presidenza FNOFI, Al Comitato Centrale ed Al Consiglio Nazionale, dove si analizza punto per punto la Sentenza Consiglio di Stato e con il quale si richiede un intervento urgente da parte della Federazione Nazionale presso il Ministero della Salute.
Nell’augurarci che quanto in svolgimento non vada a determinare un effetto di emulazione di quanto occorso con i TSRM nell’anno 2000, ossia minare l’autonomia delle Professioni Sanitarie Non Mediche, si deve chiamare all’ appello ogni voce autorevole da aggiungere al coro di chi chiede un intervento urgente dell’attuale Governo e del suo Ministro della Salute.
Gianni Melotti