Gentile Direttore,
il prossimo 15 maggio si insedierà, presso il Ministero della Salute, il tavolo tecnico sull’incontinenza del quale faccio parte. Il tavolo è stato istituito con decreto ministeriale del 10 maggio 2022 con la finalità di assicurare la piena attuazione su tutto il territorio nazionale delle azioni previste dall’Accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2018 sul “Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale”
Lavoreremo per favorire politiche strategiche che garantiscano pari opportunità di accesso alle cure ed uniformità degli interventi sociosanitari per i pazienti incontinenti e lavoreremo per l’applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale dell’accordo stato regioni del 2018.
Le criticità che devono essere affrontate e risolte sono moltissime, infatti non tutte le Regioni hanno attivato una Rete integrata di centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza e nelle Reti attivate ed in quelle in via di attivazione, mancano i Centri di Neuro-Urologia, le Unità Pelviche e i Centri Pediatrici e in assenza della Rete dei Centri e non è certamente possibile la presa in carico dei pazienti se non vengono implementati i percorsi di cura adeguati con PDTA, percorsi diagnostico terapeutico assistenziali, basati sulle evidenze e sulle Linee Guida internazionali.
È necessario lavorare per migliorare l’appropriatezza diagnostica, terapeutica e gestionale e favorire l’ interazione tra le cure Primarie e l’ambito specialistico.
È necessario lavorare per superare le disomogeneità sul territorio nazionale e per favorire l’appropriatezza prescrittiva dei dispositivi medici sia chirurgici che monouso e garantire la libera scelta dei dispositivi più appropriati.
Infine bisogna lavorare di più sulla comunicazione per sensibilizzare pubblico e istituzioni sulle problematiche connesse alla incontinenza e sulla possibile soluzione del problema incontinenza con le terapie (farmacologiche, chirurgiche, riabilitative, ecc.) oggi a disposizione.
Ce la metteremo tutta per superare la disomogeneità dei nostri 21 Sistemi Sanitari Regionali e per evitare la disparità di trattamento tra pazienti Incontinenti delle varie regioni italiane, perché non ci siano pazienti di serie A e pazienti di serie B e interverremo anche per evitare differenze significative nella erogazione degli ausili ai pazienti.
Il nostro caro SSN spende circa 400 milioni di euro ogni anno e malgrado ciò non riesce a permettere a tutti i pazienti la stessa garanzia di cura e la garanzia dei LEA.
Fortunatamente il nuovo decreto del ministro Schillaci permetterà alle Regioni di garantire equità di cure su tutto il territorio nazionale.
Speriamo di superare tutte le criticità oggi esistenti!
Marcella Marletta
Presidente AiStom
Direttore Generale Accademia Ricerca Clinica