Gentile direttore,
si apre l'ultima settimana di campagna elettorale e non si può fare a meno di notare che c'è un'unica grande assente: la sanità...Per quanto ci si sforzi a ricordare che la salute è un bene primario, forse il primo, di ogni individuo; che sarebbe un bene garantito dalla Costituzione... per quanto ci si sforzi ad organizzare convegni, dibattiti, riunioni. Il prodotto finale rimane una serie di programmi prodotti dai partiti in maniera confusa, incompleta, a volta con errori più o meno voluti. Insomma un cliché vecchio, a tratti desolante...
Il riconoscere il fallimento del sistema aziendalistico, i tetti di spesa basati su logiche che tutto riconoscono tranne quella delle cure, il considerare un errore ridurre i medici ed i dirigenti sanitari come impiegati della Pubblica Amministrazione non basta. Non si può immaginare di prevedere che in un'ora il medico possa fare 4 visite o 5, non si possono calcolare i tempi necessari per salvare una vita...noi non siamo in una catena di montaggio o, meglio, non vorremmo esserci... così non si fa altro che incentivare la fuga dei sanitari dall'ospedale.
Secondo calcoli elaborati dalla nostra associazione, 7 medici, ogni giorno, fuggono via dal SSN, vanno nel privato se non addirittura all'estero, privando il paese di risorse formate con esborso di capitali pubblici e regalando queste risorse ad altri paesi. Di questi tempi, con i colleghi esposti ad ogni genere di aggressione, compreso quelle fisiche, c'è qualcuno che si può permettere di criticare chi fugge via dal caos per cercare di mettere ordine nella propria vita?
Dicevamo che non basta riconoscere il fallimento...la verità e che bisogna cercare di proporre delle soluzioni e quelle che si vedono nei programmi dei partiti sono lacunose, desuete, vecchie e spesso irrealizzabili, al punto da far venire il dubbio se siano volutamente così...
Noi ci siamo, siamo disponibili ad ogni genere di confronti, siamo anche disposti a ricordare che non sia necessario essere medici per essere buon ministro della salute. A mia memoria, uno dei migliori ministri è stato un certo Carlo Donat Cattin che medico non era...ma ci metteva passione, impegno e solide radici sociali. Inutile dire che il prossimo ministro sarà un medico, ci sono stati fior di professori medici che hanno fallito come ministri. Sarebbe meglio proporre che il prossimo ministro sarà uno che abbia a cuore il SSN, unico, solidale e declinato allo stesso modo in ogni angolo di questo benedetto paese, stretto e lungo, dove i diritti non vengono corrisposti alla medesima maniera....
Siamo in attesa di spendere le risorse previste dal PNRR, che non sono molte e che non saranno sufficienti, e già si è aperta la gara fra ospedale e territorio con il fondato rischio di creare doppioni inutili e costosi. Inutile ,forse dannoso, dividersi fra quelli afferenti all'ARAN e quelli afferenti alla SISAC...forse sarebbe il caso di ricordare che i contratti si dovrebbero fare a scadenza naturale e dovrebbero essere esigibili in ogni azienda ed in ogni angolo del paese.
Sarebbe utile ricorrere al MES? Questa potrebbe essere una risposta necessaria da aspettarsi dalle varie forze politiche. Presentare 20 o più paginette di proclami inutili e verbosi non appare utile, occorrono fatti. Quelli che, da anni ed anni mancano, quasi quanto mancano i finanziamenti ed i posti letti scippati al sistema sanitario pubblico. A qualcuno viene in mente che la carenza di posti letto nei reparti di degenza ordinaria è uno dei principali motivi dell'affollamento dei PP SS? E che questo dramma si sia fortemente acuito a causa della pandemia da Covid?
Una riflessione certa è quella che, più aumentano le righe più cala il livello di attenzione di chi legge... per tale motivo, accetto tutte le critiche di quanti penseranno che la mia lettera sia lacunosa ed incompleta. Vado rapidamente ad una conclusione...
Come giustamente dice il segretario nazionale Anaao Assomed e non solo lui lo pensa ma tutti i segretari nazionali delle sigle aderenti all'intersindacale, siamo arrivati ad un punto di non ritorno, che richiede uno stato di mobilitazione generale in difesa del Servizio Sanitario Nazionale. Senza una adeguata cura, il SSN andrà incontro ad una certa disgregazione e le cure, quelle vere, mancheranno a tutti i cittadini.
Vogliamo ancora confidare che questo non succeda e, per tale motivo, ci appelliamo a tutte le forze politiche.
Una cosa sola è certa: senza ospedali e senza medici questo modello di sanità pubblica è destinata a fallire...e noi ci batteremo con tutte le nostre forze affinché ciò non accada...
Giulio Liberatore