Gentile Direttore,
voglio sottolineare che anche questa volta col DM 77 la riabilitazione, terzo pilastro del SSN, è stata ignorata. È il destino che ormai è stato assegnato a questo settore fondamentale della sanità italiana fin dall’inizio della legge di riforma 833. Abbandonato prevalentemente ai privati con tariffe inadeguate e fondi largamente sottostimati, viene utilizzato in misura insufficiente e spesso a spese dei cittadini bisognosi delle sue prestazioni.
La riabilitazione è un servizio che rappresenta il naturale e indispensabile completamento di un percorso assistenziale senza il quale esso risulta essere monco, incompiuto. Per non parlare del ruolo di prevenzione che tale servizio esercita in età evolutiva e di assistenza per le forme dello spettro autistico oggi molto diffuse in quelle fasce di età.
Inoltre la riabilitazione con i suoi centri ambulatoriali diffusi e l’intensa attività domiciliare ha da sempre rappresentato la forma più avanzata di servizio sanitario territoriale oggi tanto richiesta.
La Fondazione centri di riabilitazione padre Pio che dirigo è presente sul territorio della capitanata da oltre cinquant’anni ed è stata per anni e ancora oggi in molti casi l’unica presenza di sevizio sanitario sul territorio e nei paesi più periferici e marginali e con i suoi tre setting assistenziali: ambulatoriale, domiciliare e residenziale ad alta tecnologia rappresenta un modello di servizio sanitario già da tempo, ma purtroppo ignorato.
Oggi chiediamo più attenzione, più risorse, più considerazione come spetterebbe ad un settore decisivo del servizio sanitario troppo a lungo e colpevolmente ignorato.
Giovanni Di Pilla