Gli italiani vogliono un Ssn universale e uguale per tutti
di Gianni Nigro
02 DIC -
Gentile Direttore,
ho letto che la regione Lombardia
ha approvato la riforma della sanità e che Moratti si vanta di essere la prima regione a fare la legge che "accoglie le indicazioni dell'Europa e del piano nazionale di ripresa e resilienza". Quindi dovremo attendere altre 20 leggi regionali di riforma della sanità per l'attuazione del "piano nazionale di ripresa e resilienza". E il Parlamento che ci sta a fare: si limiterà a discutere di "question time" al Ministro della salute, sempre che non venga eliminato? Siamo alla pazzia generale.
Non voglio qui entrare nel merito di quanto deciso dalla Lombardia, ci sarà tempo e modo anche se da quello che si capisce si continua a puntare su concorrenza e ricorso al privato anche per le possibili aperture del territorio, ma voglio denunciare con forza la regionalizzazione come prevista dal titolo V perché aumenterà le disuguaglianze presenti nel nostro paese oltre che sul piano economico anche sul diritto fondamentale alla salute previsto dalla Costituzione. Ventuno sistemi sanitari regionali e l'assistenza mutualistica assicurativa del welfare aziendale che sempre più si estende nei contratti nazionali e aziendali metteranno la parola fine al Servizio Sanitario Nazionale voluto dalla Partigiana Tina Anselmi e votato a stragrande maggioranza dal Parlamento nel 1978.
Certo forse qualche Regione farà meglio di altre ma questo non basta a giustificare l'esistente. Io penso che occorrerà mettere all'ordine del giorno della politica nazionale la necessità tornare a parlare di Servizio Sanitario Nazionale universale e uguale per tutti i cittadini in ogni angolo del Paese. Questo è quanto la stragrande maggioranza dei cittadini si aspetta dopo le parole utilizzate da quasi tutte le forze politiche durante la pandemia a difesa della sanità pubblica come bene comune nazionale inalienabile.
Gianni Nigro
Già responsabile nazionale della FP CGIL Sanità e della segreteria generale della FP CGIL di Roma e Lazio
02 dicembre 2021
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