Sanità digitale. D’Amato: “Servono nuove regole per la privacy o sistema si blocca, Speranza intervenga”
Per l’assessore alla sanità del Lazio le attuali regole sono così stringenti che non consentono la stratificazione del rischio per i bisogni di salute, “compromettendo lo sforzo che si sta facendo per utilizzare al meglio i fondi del PNRR, potenziando la sanità del territorio”. L'assessore ha riferito che il Garante ha già aperto una procedura nei confronti di Lazio ed altre sette regioni e PA nell’ambito dell’elaborazione di metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute.
11 NOV - “Senza nuove regole sulla privacy fallisce la stratificazione del rischio per i bisogni di salute, compromettendo lo sforzo che si sta facendo per utilizzare al meglio i fondi del PNRR, potenziando la sanità del territorio”. È questa la posizione espressa dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio,
Alessio D'Amato a margine del convegno 'Accelerare la Sanità digitale' svoltosi oggi a Roma.
“Oggi - ha spiegato D’Amato - il Lazio ha un dettaglio della stratificazione del rischio della sua popolazione molto avanzato ed è un problema grande quello rappresentato dal divieto imposto dal Garante della Privacy che ha aperto una procedura nei confronti di Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto e Provincia Autonoma di Bolzano, nell’ambito dell’elaborazione di metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute".
Per l’assessore laziale “o c'è un salto di qualità alla ricerca di un nuovo equilibrio, oppure la digitalizzazione del Servizio sanitario non farà passi in avanti verso quella medicina di iniziativa e la presa in carico dei cronici, che rappresenta oltre la metà dei costi della sanità. Rivolgo un appello al Ministro della Salute,
Roberto Speranza, affinché su questo argomento assuma una posizione".
11 novembre 2021
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